Lo scorso 19 giugno il Viceministro dello Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonio Catricalà, è stato ascoltato in audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Oggetto dell’audizione era l’attività programmatica sull’attività di governo nel settore delle comunicazioni. Tra i temi trattati, come ricorda in una nota l’associazione Aeranti-Corallo, il Viceministro ha anche affrontato le questioni relative all’emittenza televisiva locale e alla radiofonia. In particolare, con riferimento alle tv locali Catricalà ha affermato che devono essere per primi gli operatori locali a valorizzare i propri contenuti, ripensando ai propri originari modelli di business basati sull’informazione e l’intrattenimento legati al territorio. In tal modo, ha proseguito il Viceministro, le emittenti saranno in grado di attrarre quella pubblicità areale, fondamentale per le imprese che vogliono far conoscere e promuovere i propri prodotti sul territorio. Oggi le frequenze hanno meno valore e la partita si gioca sui contenuti. Catricalà ha poi detto di voler studiare, condividendolo con le associazioni delle emittenti, l’Autorità e le istituzioni regionali, un percorso di valorizzazione del settore che non può prescindere da una sua razionalizzazione fatta di accorpamenti e condivisioni, finalizzata anche a contenere le spese di esercizio. Il regolamento per l’attribuzione dei contributi ex L. 448/98, prossimo all’emanazione con nuovi criteri che valorizzano l’occupazione e l’attività informativa, dovrà rappresentare, secondo il Viceministro, uno strumento di stimolo per crescere e migliorarsi, andando oltre la mera assistenza economica sui cui troppo spesso si sono adagiate le emittenti. Sul tema della radiofonia, Catricalà ha con-statato che questa entrata nel percorso del digitale da qualche anno ed è giunto il momento per promuovere una fruizione di massa della tecnologia, anche in considerazione del fatto che è ormai disponibile su ampia scala un’offerta di contenuti e servizi non solo all’altezza di quelli diffusi con la vecchia tecnica analogica, ma per certi aspetti più moderna e avanzata. Il sistema Paese, ha poi proseguito il Viceministro, si sta muovendo in digitale, sarebbe incomprensibile se l’unico mezzo di comunicazione di massa a non seguire questo trend fosse la radiofonia. Su queste basi ci si sta muovendo per promuovere un passaggio stabile alle trasmissioni radiofoniche digitali, e questo progetto è già stato avviato cominciando dal Trentino Alto Adige. L’intervento nel settore della radiofonia, ha poi aggiunto Catricalà, da condividere insieme all’Autorità e agli operatori nazionali e locali, dovrà essere incisivo, ordinato e tempestivo. Diversamente si rischierebbe di azzerare il vantaggio competitivo e il ruolo di leadership tecnologica che il Paese si è garantito nel contesto della digitalizzazione del sistema delle comunicazioni. (E.G. per NL)