Dai piani del Governo al ruolo degli enti locali, dall’asta per le nuove frequenze alle decisioni Agcom per incentivare gli investimenti. Seminario a Roma il 25 ottobre 2011 (ore 10,00 – 14,00) presso la Cgil nazionale – Sala Santi (Corso d’Italia 25).
La conclusione dell’asta per le nuove frequenze per la telefonia mobile di ultima generazione, con offerte complessive pari a 3,9 MLD (e quindi con un risultato ben superiore a quanto previsto dalla legge di stabilità con 2,4 MLD), rappresenta un importante investimento per gli operatori coinvolti. Alle risorse già impegnate occorrerà poi aggiungere quelle necessarie per gli investimenti infrastrutturali. Alla luce di questa situazione si ripropongono oggi alcune questioni importanti che riguardano le nuove infrastrutture digitali di comunicazione e il loro rapporto con la crescita, l’occupazione e lo sviluppo. In particolare si tratta di approfondire: 1) quale strategia per la riduzione del digital divide; 2) quali politiche per l’implementazione delle reti di nuova generazione e convergenze tra reti fisse e mobili; 3) quali politiche industriali e regolamentari per massimizzare gli investimenti privati e pubblici per le nuove reti. A nostro avviso, facendo leva su una penetrazione della telefonia mobile e su un livello di competizione e liberalizzazione molto avanzato nel nostro Paese (con la presenza di player primari non solo nei servizi di trasmissione, ma anche nella produzione di apparati di nuova generazione), si pone al Governo, alle istituzioni e alle forze sociali il tema di come tenere insieme: a) la diffusione di reti di nuova generazione sia fissa che mobile, come parte integrante di una strategia che, in parte, supera la discussione sul digital divide connesso alla diffusione di tecnologie Xdsl (modello 1000 comuni Vodafone); b) la capacità di favorire investimenti sia sul fisso che sul mobile a 4 G che, coordinandosi tra loro, “coprano” più territori possibili in termini anche di infrastruttura; c) la necessità di definire aree territoriali a successo di mercato (o a valore intermedio come da noi proposto; vedasi distretti industriali) dove limitare obblighi asimmetrici su chi fa investimenti in fibra e – conseguentemente – indirizzare le prossime decisioni del Governo e dell’AGCOM (tema connesso anche con i piani industriali di Telecom Italia e degli altri operatori interessati alle reti in fibra). Il tutto in un’ottica di accelerazione dello sviluppo dei sistemi locali, produttivi e dei servizi al cittadino; d) favorire tali investimenti anche rimodulando possibili interventi sulle tariffe di terminazione a fronte di obblighi precisi di riduzione del digital divide/creazione reti NGN; e) la necessità che Agcom definisca nelle prossime delibere (da emanare per la consultazione pubblica entro dicembre 2011) i price cup e il risk premium per dare certezza agli investimenti dei privati ed eventualmente di realtà miste pubblico-privato (Lombardia, Trentino). Per Slc Cgil occorre una strategia per il Paese, oltre a quella infrastrutturale, industriale e regolamentare, che comprenda il tema della domanda e della alfabetizzazione digitale per tutte le generazioni, la domanda di nuovi servizi di welfare e da parte della pubblica amministrazione. Si rende altresì necessario uno spirito di “squadra” che deve premiare la cooperazione tra soggetti pubblici e privati, a fronte di interessi generali. In un momento di forte necessità per riavviare politiche per la crescita e lo sviluppo – per di più a fronte di un settore che da un lato ha contribuito più di altri alla riduzione dei prezzi e delle tariffe e che dall’altro mantiene ancora una buona capacità di investimento – SLC-CGIL e CGIL ritengono necessario mettere in campo una riflessione e una proposta (su molti punti già avanzata anche con documenti ufficiali inviati a Governo e Autorità) affinché si concentrino le migliori energie della politica, degli agenti di sviluppo locale, delle istituzione e delle principali imprese, per definire una strategia il più possibile condivisa. A fronte dei forti ritardi rispetto anche agli obiettivi europei posti dall’Agenda Digitale, della crisi economica sempre più grave, della scarsità di risorse complessive, occorre infatti mettere in campo uno sforzo straordinario per non perdere ulteriori occasione per il sistema Paese.
Programma del seminario
Presiede e coordina: Emilio Miceli – Segretario Generale SLC-CGIL
Relazioni di:
Alessandro Genovesi – Segretario Nazionale SLC-CGIL (Scenari e politiche industriali)
Francesco Vatalaro – Presidente Comitato NGN Agcom (Nuove regole per la NGN)
Paola Manacorda – Componente del CNEL (Politiche per il sistema Italia)
Partecipano:
Rosario Strazzullo (Coordinatore Dip. Reti e Terziario CGIL Nazionale);
Antonella Galdi (Responsabile Area Innovazione, Ambiente e Sviluppo – ANCI);
Oscar Cicchetti (Direttore Strategy – Telecom Italia);
Giuseppe Gola (Direttore Finanza e Acquisti – Wind);
Stefano Parisse (Strategy e new business Director – Vodafone);
Antongiulio Lombardi (Direttore Affari Regolamentari – H3G);
Mario Mella (Chief Tecnology Officer – Fastweb);
Giancarlo Di Bernardo (Responsabile Engagement Practice – Ericsson Italia);
Roberto Loiola (Vicepresidente per l’Europa Occidentale – Huawei)
E’ stato invitato il Ministro per lo Sviluppo Economico, l’On. Paolo Romani
Conclusioni di Fabrizio Solari (Segretario Nazionale CGIL)