Udite, udite! Le frequenze dello spettro radioelettrico sono una risorsa pubblica, e quindi chi vuole utilizzarle per far business deve pagare il giusto prezzo alla collettività.
Il beauty contest per il dividendo digitale interno è un inaudito regalo ai soliti noti e il trionfo del conflitto di interessi. La settimana che sta per concludersi è stata un fiorire di dichiarazioni da parte di tutto l’arco delle forze politiche di opposizione, dal PD all’IDV a FLI, per non parlare della CGIL, che, ridestatesi da un torpore durato due anni (è infatti dal 2009 che si parla del dividendo e di come redistribuirlo), gridano all’unisono contro l’ingiustizia. Era necessario attendere la manovra “fine di mondo” per recuperare il senso delle proporzioni, o non sarà che finora la gestione governativa dello switch-off al digitale terrestre è stata oggetto di scarsa attenzione da parte di chi avrebbe dovuto tenere sotto controllo l’operato dell’esecutivo? (E.D. per NL)