«I dieci milioni di euro destinati al fondo del ministero dello Sviluppo Economico serviranno a ridare slancio al settore radiotelevisivo locale in questa fase delicata di passaggio al digitale".
Lo ha dichiarato ieri, dopo l’approvazione del cd. Decreto Incentivi, Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha aggiunto: "In un momento difficile per l’economia italiana e per tutta l’Europa, il Governo ha cercato comunque di venire incontro ai problemi del settore radiotelevisivo, così come avevamo già fatto per il cosiddetto diritto soggettivo nei confronti dei quotidiani e dei periodici delle cooperative di giornalisti, delle associazioni Onlus, religiose e laiche, e delle forze politiche". Bonaiuti ha poi colto l’occasione per richiamare l’appuntamento degli Stati Generali dell’Editoria (dopo le regionali) con l’obiettivo di un complessivo riordino del settore. Dieci milioni sembrano comunque insufficienti a salvare le testate colpite dal milleproroghe e comunque resta esclusa la stampa italiana all’estero e quella delle associazioni dei consumatori. "Spiace constatarlo ma resiste una incomprensibile discriminazione nell’attribuzione dei fondi a sostegno degli organi d’informazione", ha commentato il segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana Franco Siddi. Per il segretario del sindacato della stampa rimangono "le difficoltà nell’area delle radio locali determinando scompensi nei vasi comunicanti delle agenzie di stampa e di settore collegate. Al momento infatti non appare ripristinato il contributo soggettivo per tariffe e abbonamenti alle agenzie. Chiediamo al parlamento che in sede di conversione si trovino le opportunità perché il governo ripristini finanziamenti tagliati con il milleproroghe e dia risposta coerente ai deliberati nell’aula del Senato e della Commissione cultura della Camera". "Il ripristino di 10 milioni per le tv locali, inserito nel decreto incentivi, è solo una piccola parte di quanto chiesto all’unanimità dal Parlamento su proposta del Pd", ha detto Paolo Gentiloni, del Pd. Anche per Mediacoop (l’associazione nazionale delle cooperative giornalistiche, editoriali e della comunicazione), "si tratta di una dimensione molto al di sotto delle necessità". Inoltre "è del tutto inaccettabile l’esclusione, ancora una volta, dei giornali editi e diffusi all’estero e di quelli delle associazioni dei consumatori". "Chiederemo al Parlamento, in occasione della conversione del decreto – ha annunciato – la riapertura del confronto per evitare ingiuste discriminazioni, garantire le risorse necessarie, e difendere il pluralismo dell’informazione". (fonte ANSA)