Sky ha rinunciato alla partecipazione al beauty contest. Tempi lunghi per la conclusione della procedura che favoriscono i superplayer già esistenti (Mediaset e RAI), la motivazione addotta.
Alla quale, ovviamente, non crede nessuno. Anche perché: 1) la pay tv di Sky, nonostante la crisi (anzi, forse proprio per quella) sta andando benissimo sul sat, dove non c’è concreto limite di capacità trasmissiva per aumentare l’offerta; 2) la capienza del DTT di Mediaset e RAI è invece esaurita e senza nuovi mux non c’è verso di competere con Sky (cui il ritardo nell’assegnazione del dividendo interno quindi conviene, eccome); 3) a fine 2012 scade il vincolo europeo allo sviluppo della News Corp. nel DTT italiano, cosicché l’armata del Grande Vecchio della tv satellitare potrà atterrare sull’italico suolo; 4) L’Espresso, attuale vettore di Cielo, ha due mux nazionali assegnati le cui (teoricamente ottime) frequenze sono però malamente presidiate sul territorio, esigendo l’implementazione della diffusione pesantissimi investimenti che forse l’editore non ha in animo di effettuare; 5) decaduto il vincolo allo sbarco in forze sul digitale terrestre, Murdoch potrebbe decidere di acquistare canali di qualità senza attendere la conclusione di una gara che, comunque andrà a finire, sarà contestata in due gradi di giudizio amministrativo, con l’alea conseguente; 6) la rinuncia di Sky a partecipare al beauty contest rafforzerà la propensione ad una revisione dell’intera procedura nell’ottica di una trasformazione della gara non competitiva in un’asta, con notevole allungamento dei tempi di assegnazione delle frequenze (che nel frattempo sono in gran parte occupate dalle tv locali). Come si può notare, 6 ottimi e ben più credibili motivi per dare forfait.