La storia che vi andiamo a raccontare – invero ormai nota – inizia lo scorso giugno, allorché il sindaco di un piccolo paese in provincia di Bergamo, Ponteranica (paese natale di Vittorio Feltri), prende una decisione che scatena le ire di molti e finisce sulle prime pagine dei giornali. Il sindaco, da poco eletto, decide di rimuovere la targa che intitolava la biblioteca comunale della sua cittadina a Peppino Impastato, giornalista, conduttore radiofonico, giovane martire della mafia sul finire degli anni Settanta, siciliano. Il gesto pare, in un primo momento, incomprensibile: perché decidere, di punto in bianco, di cambiare il nome della biblioteca del paese, intitolata ad un eroe, ad un martire dei nostri tempi? L’intenzione del sindaco, Cristiano Aldegani, é quella di intitolare l’edifico ad un altro personaggio ed il suo ruolo gli dá le competenze per farlo. La biblioteca, di fatti, resterá senza nome per qualche mese, sino a che non saranno passati dieci anni dalla morte del sacerdote sacramentino Giancarlo Baggi, cui il sindaco intende dedicare l’edificio. Aldegani aveva richiesto un provvedimento d’urgenza (non si sa, poi, quale fosse l’urgenza) per cambiare il nome sull’effigie, ma la deroga dal regolamento di far passare dieci anni dalla morte di un personaggio prima di potergli intitolare un edifico pubblico, non gli é stata concessa. "Non fa nulla – ha commentato all’apprendimento della notizia – nel frattempo la biblioteca si chiamerà come è sempre stata chiamata prima che la vecchia amministrazione decidesse di dedicarla ad Impastato. Il capo di gabinetto dice che non ci sono le condizioni per concedere l’urgenza, quindi aspettiamo che scadano i dieci anni dalla morte. Però per cambiare intitolazione dovevamo togliere la targa e così è stato fatto”. Non fa una piega. Ma perché dedicare l’edifico a don Baggi quando questo era giá intitolato a Impastato? La risposta la fornisce sempre il sindaco Aldegani: "Per valorizzare personalitá locali”. Ricapitoliamo, allora, e vediamo se abbiamo afferrato bene la situazione. L’ex giunta di sinistra, un anno e mezzo fa, intitola la targa a Impastato, eroe della lotta alla mafia, personaggio carismatico, famoso, simbolo positivo dell’Italia dei giorni nostri. Tre mesi fa, il neo sindaco, leghista, appartenente a quel partito che rinnega le radici unitarie del nostro Paese, afferma di voler rimuovere la targa della biblioteca, intitolata al siciliano Impastato, per dedicarla a don Baggi, "per valorizzare personalitá locali”. Insomma, questa scelta e le ragioni che l’hanno motivata, hanno aizzato le ire di una grossa fetta di opinione pubblica, che si è scagliata contro Aldegani. La notizia, di qualche tempo fa, è tornata agli onori della cronaca perché nei giorni scorsi il sindaco di Ponteranica, forse per farsi un po’ di pubblicitá dopo essere caduto nel dimenticatoio, ha confermato l’intenzione di rimuovere l’intitolazione a Peppino Impastato, promettendo, però, un contentino alle associazioni che da giugno si battono contro la sua decisione: essendo stato strumentalizzato, dice, ha deciso che, comunque, dedicherá al giornalista siciliano un concorso a premi che coinvolgerá i giovani e le scuole. Nel frattempo, però, tra sit-in di protesta e manifestazioni, anche l’Unione Nazionale dei Cronisti italiani si é fatta sentire, esprimendo il proprio totale dissenso nei confronti di questa decisione che "lascia sconcertati e delusi”. "L’Unione Nazionale Cronisti Italiani e il Gruppo Cronisti Lombardi – si legge in una nota firmata da Giudo Columba, presidente dell’UNCI e Rosi Brandi, presidente del Gruppo Cronisti Lombardi – condannano la rimozione della targa a Peppino Impastato disposta dal sindaco di Ponteranica (BG)”. La nota continua sostenendo che "Se da una parte in Sicilia e nel Paese è sedimentata una forte coscienza civile rispetto alle organizzazioni malavitose e al loro impatto sulla società, dall’altra parte spunta un sindaco – il cui partito di appartenenza non ci interessa, perché ha agito da amministratore – che con un gesto assurdo cancella la memoria di un morto la cui testimonianza di cronista libero e insensibile al potere della mafia è scritta come valore guida nella memoria di ogni italiano che si rispetti”. E finisce: "L’Unci e il Gruppo Cronisti Lombardi auspicano una tempestiva riflessione autocritica del sindaco Cristiano Aldegani da Ponteranica orientata non tanto su ragionamenti di marketing territoriale che lasciano il tempo che trovano, ma morali, etici e politici, laddove per politica si intende senso dello Stato. Ovvero rispetto per tutti i cittadini che in maniera univoca hanno censurato la rimozione della targa a Peppino Impastato dalla biblioteca comunale di Ponteranica e rispetto per coloro che sono stati uccisi per difendere la libera informazione”. La nota é stata anche pubblicata dal blog di Franco Abruzzo (www.francoabruzzo.it), ex presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, che é intervenuto duramente sull’argomento, dicendo: "Non si puó tacere che questo sindaco sia leghista. La Lega Nord ha offeso e offende continuamente la Costituzione, l’Inno nazionale, la Bandiera nazionale, la lingua nazionale. E oggi offende anche i martiri della nazione. Peppino Impastato é un martire. Sicliano, italiano”. (Giuseppe Colucci per NL)