Ci scrive l’associazione di consumatori ADUC: "La decisione di rimuovere il giornalista vaticanista del Tg3, Roberto Balducci, e’ sintomatica di alcuni aspetti: della Rai, del giornalismo, della liberta’ di informazione, della liberta’ professionale, dei rapporti del nostro Stato col Vaticano. Noi non sappiamo, e non ci interessa, se il giornalista con il suo "ci sono quattro gatti a seguire il papa" intendesse fare una battuta, usare un intercedere linguistico diffuso, esprimere una propria opinione. Vediamo il perche’ della sintomaticita’: – della Rai. In quante trasmissioni Rai si sente parlare in modo "colorito", e financo denigratorio, di questo o quell’altro capo di Stato straniero… forse qualcuno di questi giornalisti e’ stato rimosso? – del giornalismo. Perche’ una cronaca non dovrebbe esser tale o forse sono migliori le foto e le immagini taroccate per far apparire cio’ che non e’? – della liberta’ di informazione. E’ libero un Paese dove nell’informazione, anche di Stato come nel caso della Rai, esiste sostanzialmente il diritto di critica in astratto, ma in pratica ci sono gli intoccabili, come gli inquilini di Oltretevere? – della liberta’ professionale. Le corporazioni professionali che abitualmente difendono i propri iscritti per l’esercizio di quelle che vengono definite professioni liberali, come l’ordine dei giornalisti nello specifico, dove sono in questo caso, perche’ non leggiamo alcuna reazione? E i sindacati di altrettanto settore? – dei rapporti del nostro Stato col Vaticano. Crediamo sia il punto cruciale di tutta la questione. In gergo si dice che qualcuno e’ "piu’ realista del re" (piu’ papista del papa potremmo dire per l’occasione)… ed e’ quello che accade. Il Vaticano non e’ scevro di richieste esplicite per impedire che in Italia succeda qualcosa contraria alla propria politica religiosa, ma nello specifico -per quanto sappiamo- ci pare che il papismo del gergo abbia avuto la sua parte preponderante. Questa e’ la Rai, questa e’ l’Italia. Cosi’ e’ amministrata la nostra liberta’. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)"