Secondo Agcom la nuova rilevazione di Audiweb e Nielsen, denominata “Audiweb 2.0”, di cui abbiamo recentemente dato conto, lascerebbe “emergere elementi di potenziale criticità sia in ordine all’utilizzo del dato Facebook, sia sul tema della privacy“, in particolare, attraverso una tecnologia denominata “redirect” i dati personali degli utenti e dei contenuti fruiti arrivano contestualmente sia a Nielsen che a Facebook.
Cionondimeno, allo stato, Facebook non risulta consentire controlli sui propri algoritmi di profilazione e sistemi di elaborazione dei dati: tale circostanza, secondo Agcom, “evidenzia i rischi connessi al ruolo di Facebook nel progetto in esame nella misura in cui la piattaforma, pur concorrendo in via di fatto alla produzione della metrica ufficiale del mercato digitale, non consente la piena verificabilità da parte di un soggetto terzo del compito svolto”. Una condizione che per l’ente di garanzia nelle tlc rileva anche ai fini del trattamento del cd. “traffico non umano”.
Inoltre, “il rapporto tra l’Istituto di ricerca e la piattaforma Facebook appare qualificabile come una partnership commerciale e ciò potrebbe comportare il rischio di scelte non orientate in maniera univoca all’interesse dell’indagine e del mercato” e ciò tanto più che “la piattaforma Facebook è iscritta ad Audiweb dal 2009 quale cliente utilizzatore dei dati e attualmente è al vaglio un eventuale passaggio al ruolo di publisher iscritto”. Tale “doppio ruolo”, per Agcom “potrebbe rappresentare un potenziale conflitto di interesse” nell’ambito della nuova rilevazione Audiweb 2.0″.
Sotto il profilo metodologico, poi, nella documentazione agli atti di Agcom “si fa riferimento ad un panel single source nella disponibilità di Nielsen del quale non vengono fornite informazioni di dettaglio anche per quel che concerne le modalità di reclutamento dei soggetti. Tale elemento acquista una particolare rilevanza ove si consideri che il panel dovrebbe consentire una correzione statistica rispetto ai dati posseduti da Facebook e alle approssimazioni prodotte”.
Del resto, la stessa Facebook, nel documento sui risultati economico finanziari del primo trimestre 2018, ha precisato, in merito ai possibili account duplicati e falsi, che questi sono molto difficili da misurare “[…] è possibile che il numero di account duplicati e falsi possa variare in modo significativo rispetto alle nostre stime”.
Pertanto, “alla luce delle evidenze emerse dall’esame della documentazione agli atti e dei profili di possibile criticità rilevati”, Agcom ha ritenuto “la necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti finalizzati alla verifica della congruità della metodologia utilizzata da Audiweb nell’ambito del progetto “Audiweb 2.0” per accertare che siano poste in essere tutte le attività necessarie ad assicurare l’attendibilità e la trasparenza del dato offerto al mercato”, avviando con la Delibera 130/18/CSP “un procedimento istruttorio che consenta, anche attraverso la partecipazione dei soggetti interessati, di acquisire ogni più utile elemento per procedere alla descritta verifica, riservandosi l’Autorità di adottare ogni più idonea misura per assicurare l’univocità e la condivisione del dato”. (E.G. per NL)