Le schermaglie con Auditel non avranno mai fine. Questa volta è il turno di Sky che avrebbe più volte denunciato squilibri nell’assetto della governance della società di rilevazione degli ascolti, attualmente controllata, tra gli altri, da Rai al 26,67% e Mediaset al 33%.
Naturalmente la questione era il presunto sbilanciamento di Auditel nei confronti dei due tradizionali poli televisivi italiani, problema che era sfociato, lo scorso novembre, in una denuncia fatta dalla tv della News Corporation all’Antitrust. Auditel dalla sua avrebbe risposto, come riportato in data odierna dal quotidiano ItaliaOggi, che i reiterati inviti fatti a Sky sarebbero rimasti finora disattesi. Un ping pong di frecciatine che probabilmente troverà esito a breve con l’ingresso di Sky nel consiglio d’amministrazione, nonché nel capitale del gruppo, tra i cui soci ad oggi annovera, oltre a Rai e Mediaset, anche Telecom Italia Media, Frt, Fieg, Upa, Assap-Assocomunicazione, Unicom-ex Otep. Alla base delle schermaglie vi è, come di consueto, il mercato pubblicitario televisivo italiano che sceglie come indirizzare i propri investimenti sulla base dei rilievi pubblicati periodicamente da Auditel ed elaborati (all’inverosimile costo di 11,8 milioni di euro all’anno – trattasi del 68,2% circa del fatturato annuale di Auditel). (M.M. per NL)