In attesa della prevedibile controffensiva di Confindustria (anche banche e grandi imprese non hanno gradito), le associazioni dei consumatori hanno aperto il fuoco contro l’approvazione in Senato, il 3 novembre scorso, del controverso articolo della riforma forense che assegna la consulenza stragiudiziale in esclusiva agli avvocati.
La prima bordata è partita da ADUC, che ha messo l’accetto sull’inusuale (ed effettivamente imbarazzante) alleanza tra il partito di Antonio Di Pietro (ex PM, ma, guarda caso, anche avvocato) ed il PDL. "Stamane il Senato ha votato a favore dell’esclusiva della consulenza stragiudiziale alla corporazione degli avvocati – spiega l’associazione dei consumatori – In merito sono intervenuti i senatori Radicali, Donatella Poretti e Marco Perduca: … l’alleanza corporativa tra il cosiddetto Popolo delle "Liberta’" e l’Italia dei Valori e’ riuscita ad affossare la soppressione di questa assurda norma. L’attività stragiudiziale è sviluppata in Italia da tantissimi operatori che svolgono da anni il loro lavoro ma che non sono coperti da ordini o albi. Professionisti come gli ufficiali giudiziari, i commercialisti, le agenzie di infortunistica stradale, le associazioni di consumatori, i patronati, i sindacati, le Camere di Commercio, le agenzie di recupero crediti, e tantissimi altri, possono essere spazzati via con un solo colpo, ad esclusivo vantaggio della categoria degli avvocati e non dei cittadini, il tutto con enormi costi di denaro e di posti di lavoro. Non è neanche lontanamente pensabile infatti che in un Paese dove si promuove il libero mercato si va contro le raccomandazioni della Comunità Europea che vuole favorire invece con ogni mezzo la conciliazione e la composizione bonaria delle controversie, l’assistenza stragiudiziale, ossia al di fuori dei tribunali, sia riservata esclusivamente agli avvocati". A fronte di dubbi non chiariti e sollevati dal senatore della Lega Nord Massimo Garavaglia (vicepres. Comm. Bilancio) sulla compatibilita’ di tale norma a fronte dell’obbligatorieta’ del tentativo di conciliazione, a fronte del voto favorevole ai nostri emendamenti di alcuni senatori di Futuro e Liberta’, resta l’amaro in bocca per l’atteggiamento filo corporativo dell’Italia dei Valori che ha votato con il Governo e che nei numeri ha impedito ai nostri emendamenti di essere approvati. Sempre pronti a fare gli oppositori di turno e a spacciarsi come tali nei mezzi di comunicazione, quando ci sono da difendere interessi corporativi e rendite di posizione l’Italia dei Valori si trasforma in un tappetino scendiletto della maggioranza".