Il Consiglio Nazionale Forense preme affinché il Senato approvi il disegno di legge di riforma dell’ordinamento professionale forense.
Federconsumatori giudica "pericolosa la posizione assunta dal Consiglio Nazionale Forense", rispetto soprattutto alle "lenzuolate" di Bersani, che avevano dato un forte impulso per rendere più concorrenziale il rapporto tra cittadini e studi legali. "L’introduzione della quota lite – scrive Federconsumatori – e l’abolizione dei minimi tabellari hanno introdotto principi concorrenziali apprezzati dai consumatori, ma anche dai giovani avvocati che, grazie a queste misure, possono accedere al mercato più facilmente". L’Associazione esprime il suo profondo disaccordo con l’ipotesi di una contro-riforma (non ancora ufficializza dal Ministro Alfano) che, "attraverso la reintroduzione delle tariffe minime e l’abolizione del patto di quota lite, di fatto, svuoterebbe del tutto i progressi, la maggiore trasparenza e competizione, nonché i vantaggi per i cittadini, permessi dalle conquiste fatte in questo campo". "È curioso, inoltre – conclude Federconsumatori – l’atteggiamento contraddittorio assunto dagli avvocati relativamente alla conciliazione obbligatoria: mentre da un lato, ufficialmente, condannano tale misura, dall’altro si stanno preparando alla formazione degli organismi necessari per la risoluzione dei casi attraverso tale percorso". (Help Consumatori)