Il Consiglio dei Ministri del 19 novembre 2009, ha approvato in via definitiva il disegno di legge di riforma degli organi e delle funzioni degli enti locali e il Codice delle autonomie locali, che stabilisce le funzioni fondamentali degli enti locali e chiarisce "chi fa cosa", eliminando la sovrapposizione di funzioni ed individuando i relativi finanziamenti.
Gradualmente saranno ridotti enti ed organismi, consentendo una migliore qualità dei servizi e risparmi di spesa. Diminuiranno i componenti degli organi delle amministrazioni esistenti. Grazie alla Carta delle autonomie verrà riordinata tutta la materia degli enti locali. Il provvedimento prevede: – l’individuazione delle funzioni amministrative fondamentali che spettano a comuni, province e città metropolitane; – l’obbligo dell’esercizio di alcune funzioni fondamentali in forma associata per i comuni sotto i 3.000 abitanti; – la razionalizzazione dell’amministrazione provinciale e periferica dello Stato; – l’eliminazione di enti e organismi, quali il difensore civico, le comunità montane le circoscrizioni di decentramento comunale (salvo che nei comuni con più di 250.000 abitanti), i consorzi di enti locali (compresi i Bacini imbriferi montani), i consorzi di bonifica; – la riduzione del numero di consiglieri e assessori locali, e la nomina del direttore generale solo nei comuni più grandi, che sono capoluogo di città metropolitana; – la semplificazione dei documenti finanziari e contabili nei piccoli comuni; – l’adeguamento delle regole del patto di stabilità; – il potenziamento dei controlli di tipo amministrativo, finanziario e contabile.