RiflettoTv sotto sequestro?

Mancano i dettagli, il sito era divenuto celebre per i film e gli altri contenuti messi a disposizione degli utenti. Sulla home un avviso della Guardia di Finanz


da Punto Informatico

Roma – Aggregatore di media apprezzato e utilizzato in rete da molti, RiflettoTv per il momento sembra aver cessato di esistere. In queste ore, infatti, chi si recasse sulla home page del celebre sito si troverebbe dinanzi un avviso dai toni inequivocabili.

Al momento della pubblicazione di questo articolo non è ancora stato possibile contattare i titolari del sito o la Guardia di Finanza per verificare quanto riportato dalla home page o per cogliere i dettagli dell’operazione che parrebbe aver portato al sequestro delle pagine dell’aggregatore. All’avviso firmato “Guardia di Finanza” in home page si finisce anche quando si cerca di accedere direttamente ad una qualsiasi delle sezioni interne del sito.

Rifletto.tv ha fin qui raccolto molti consensi tra gli utenti grazie all’alto profilo di molti dei contenuti ai quali si poteva accedere tramite le sue pagine. A settembre 2007, dopo alcuni mesi dal lancio, fece un certo rumore la possibilità di accedere al lungometraggio animato Ratatouille dalla sezione Entertainment dell’aggregatore.

La facilità con cui è stato possibile accedere allo streaming dei contenuti e la popolarità che ha acquisito fin dalla sua nascita hanno reso rapidamente Rifletto.tv un punto di riferimento per tanti. Al punto che sul sito di Yahoo Italia, Rifletto.tv ha fatto la sua comparsa quale finalista tra i siti italiani dedicati all’intrattenimento.

L’articolo di legge a cui fa riferimento la pagina che ha sostituito la home page tradizionale del sito riguarda una violazione del diritto d’autore e nello specifico quella commessa da chi mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa.

In passato più di qualcuno aveva messo in dubbio la legalità del servizio di streaming, dubbi peraltro respinti dai gestori che hanno sempre chiarito l’assoluta legittimità del servizio. Se le indagini saranno confermate vorrà dire che il dubbio dovrà essere sciolto dalla magistratura.

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