Come già riportato in altro pezzo su queste pagine, Renzo Villa ci ha lasciato. Con Peppo Sacchi, Enzo Tortora, Cino Tortorella, Lucio Flauto, Ettore Andenna, egli va giustamente considerato fra i pionieri della tv privata italiana.
Villa (il secondo da sinistra nella foto ricordo con altri nomi noti di Antenna 3 Lombardia) nasce a Luino il 14 agosto 1941. A 17 anni va a Roma, come comparsa nell’Aida alle Terme di Caracalla a 700 lire alla volta; ma il successo non arriva e quindi Renzo torna a casa e, indomito nello spirito, fonda una compagnia filodrammatica per le ACLI. Appassionato dal nascente mondo televisivo privato, nel 1974 prova – anche questa volta senza successo – ad aprire Televaresecavo e Telebustocavo: la posa dei cavi è attività, oltre che economicamente dispendiosa, vincolata da ferrei regolamenti comunali e quindi il giovane imprenditore è costretto ad arrendersi ai paletti burocratici. Villa è però solo rallentato nel suo intento, non fermato, tanto che, il 10 aprile 1975, con Giuseppe Mancini (imprenditore di Rocca San Casciano) e Giuseppe Florita (ex funzionario delle Poste in pensione), fonda TeleAltomilanese, tv via etere (UHF 56 dal Sacromonte di Varese e poi anche UHF 69 dal Monte Penice) dove graviteranno Lucio Flauto, Enzo Tortora, Cino Tortorella, Enzo Gatta e Beppe Recchia. I programmi, rigorosamente in diretta, “Settimo round”, “Il pomofiore”, “A mezzanotte va”, la rubrica musicale “Polvere di stelle”, “Birimbao”, “Cinema in pigiama”, “Aria di mezzanotte”, e le commedie teatrali dei Legnanesi storici (Felice Musazzi e Tony Barlocco) diventano cult nell’immaginario collettivo dei telespettatori lombardi (e non solo, posto che la tv si vede anche in Piemonte, in Emilia e in qualche zona di Veneto e Liguria). Tutto va a gonfie vele per qualche mese, poi la tv riceve la consueta (per i tempi) visita delle forze dell’ordine che sequestrano le telecamere e il trasmettitore. Ancora una volta Villa non cede e insieme a Tortora, dà vita all’Associazione A21 (dall’articolo 21 della Costituzione sulla libera manifestazione del pensiero “con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”) mentre viene processato per violazione delle norme del codice postale che assegnano alla RAI il monopolio delle trasmissioni via etere. Difeso dall’avvocato Porta di Genova è assolto insieme a molti altri “pirati” radiotelevisivi da un pretore lungimirante che ritiene che trasmettere su frequenze libere programmi audiovisivi alternativi a quelli pubblici non sia reato. Nell’estate del 1976, quando, alla luce della recentissima sentenza n. 202 della Consulta, le trasmissioni private via etere su scala locale sono ormai legittimate, Villa va con Enzo Tortora in Australia per studiare il modo di fare televisione all’estero. A settembre, quando rientra, gli vengono offerti 800 milioni per cedere la sua quota societaria in Telealtomilanese, perché l’obiettivo dei soci è quello di vendere l’emittente al gruppo Rizzoli, alla ricerca di uno sbocco per lo sviluppo del progetto Tele Malta. Villa accetta, perché ha un’altra idea in mente: quella di fondare, insieme all’amico Enzo, un’emittente nuova e più grande di TAM, dove sperimentare il filone di programmi di successo testato a Busto Arsizio. Così, il 1° novembre 1977, in un capannone rimesso a nuovo tra Legnano e Castellanza, nasce Antenna 3 Lombardia, la più grande tv privata lombarda e forse italiana dei tempi. La prima trasmissione è la ripresa di un incontro di boxe con Sandro Mazzinghi (contro Adkins), con la presenza di Amanda Lear e di tanti altri ospiti in studio. In pochi mesi Antenna 3 Lombardia diventa la televisione privata più seguita d’Italia. Nel 1980 i soci della s.p.a. Antenna 3 sono 50.000, ognuno proprietario di un’azione del valore di 10.000 lire. Renzo Villa è l’azionista di maggioranza, il direttore, l’ideatore e il conduttore di molti fortunati programmi. Soprattutto “Il Bingoo”, un tombolone musicale a premi per famiglia del martedì sera (in onda fino al 1986) con Rossana e Tino Pigni, l’orchestra Bravo diretta da Augusto Righetti, la regia di Enzo Gatta. Altri programmi di successo sono: “Se non lo sapessi ma lo so”, condotto da Gerry Bruno con Massimo Boldi e Teo Teocoli, “Dire, fare, baciare” con I Gatti di Vicolo Miracoli (1983) e la collaborazione di Gino & Michele. E ancora: “Caffè doppio” presentato da Anna Mazzamauro; “Bucce di banana” con Giorgio Ariani, Brambilla e Formicola, Giorgio Porcaro. E, infine “Venerdì all’italiana” con Luciano Tajoli e “Buongiorno con…”. Nel 1986, a causa di un fallimento, Villa (che negli anni precedenti aveva rifiutato di vendere la sua emittente a Famiglia Cristiana, a Silvio Berlusconi e a Bettino Craxi) cede la stazione al gruppo cui fa riferimento la comasca Espansione Tv, i cui soci di riferimento sono Felice Bernasconi e Maurizio Giunco, continuando comunque a lavorare alla tv, dapprima come responsabile della pubblicità, poi del televideo. Nell’estate 1986 Villa è il mattatore di “Sapore di vacanze”, poi conduce sporadicamente “Mezzogiorno di gioco” e trova il tempo di incidere anche un 45 giri di discreto successo: “Caro Papà”. In tempi recentissimi dichiara in una trasmissione tv a Telelombardia la sua grave malattia e, insieme alla figlia Roberta, pubblica il libro “Ti ricordi quella sera?” sulla nascita di Telealtomilanese e di Antenna 3. Prima di lasciarci ha detto: “Io non ho rimpianti, sono un uomo che non riuscendo a sfondare nel mondo dello spettacolo ha deciso di fare una sua televisione. Sono un uomo felice, nella mia vita ho fatto tutto quello che volevo fare, non vivo di rimpianti”. Ciao Renzo. Non ti dimenticheremo. (R.R. per NL)
Villa (il secondo da sinistra nella foto ricordo con altri nomi noti di Antenna 3 Lombardia) nasce a Luino il 14 agosto 1941. A 17 anni va a Roma, come comparsa nell’Aida alle Terme di Caracalla a 700 lire alla volta; ma il successo non arriva e quindi Renzo torna a casa e, indomito nello spirito, fonda una compagnia filodrammatica per le ACLI. Appassionato dal nascente mondo televisivo privato, nel 1974 prova – anche questa volta senza successo – ad aprire Televaresecavo e Telebustocavo: la posa dei cavi è attività, oltre che economicamente dispendiosa, vincolata da ferrei regolamenti comunali e quindi il giovane imprenditore è costretto ad arrendersi ai paletti burocratici. Villa è però solo rallentato nel suo intento, non fermato, tanto che, il 10 aprile 1975, con Giuseppe Mancini (imprenditore di Rocca San Casciano) e Giuseppe Florita (ex funzionario delle Poste in pensione), fonda TeleAltomilanese, tv via etere (UHF 56 dal Sacromonte di Varese e poi anche UHF 69 dal Monte Penice) dove graviteranno Lucio Flauto, Enzo Tortora, Cino Tortorella, Enzo Gatta e Beppe Recchia. I programmi, rigorosamente in diretta, “Settimo round”, “Il pomofiore”, “A mezzanotte va”, la rubrica musicale “Polvere di stelle”, “Birimbao”, “Cinema in pigiama”, “Aria di mezzanotte”, e le commedie teatrali dei Legnanesi storici (Felice Musazzi e Tony Barlocco) diventano cult nell’immaginario collettivo dei telespettatori lombardi (e non solo, posto che la tv si vede anche in Piemonte, in Emilia e in qualche zona di Veneto e Liguria). Tutto va a gonfie vele per qualche mese, poi la tv riceve la consueta (per i tempi) visita delle forze dell’ordine che sequestrano le telecamere e il trasmettitore. Ancora una volta Villa non cede e insieme a Tortora, dà vita all’Associazione A21 (dall’articolo 21 della Costituzione sulla libera manifestazione del pensiero “con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”) mentre viene processato per violazione delle norme del codice postale che assegnano alla RAI il monopolio delle trasmissioni via etere. Difeso dall’avvocato Porta di Genova è assolto insieme a molti altri “pirati” radiotelevisivi da un pretore lungimirante che ritiene che trasmettere su frequenze libere programmi audiovisivi alternativi a quelli pubblici non sia reato. Nell’estate del 1976, quando, alla luce della recentissima sentenza n. 202 della Consulta, le trasmissioni private via etere su scala locale sono ormai legittimate, Villa va con Enzo Tortora in Australia per studiare il modo di fare televisione all’estero. A settembre, quando rientra, gli vengono offerti 800 milioni per cedere la sua quota societaria in Telealtomilanese, perché l’obiettivo dei soci è quello di vendere l’emittente al gruppo Rizzoli, alla ricerca di uno sbocco per lo sviluppo del progetto Tele Malta. Villa accetta, perché ha un’altra idea in mente: quella di fondare, insieme all’amico Enzo, un’emittente nuova e più grande di TAM, dove sperimentare il filone di programmi di successo testato a Busto Arsizio. Così, il 1° novembre 1977, in un capannone rimesso a nuovo tra Legnano e Castellanza, nasce Antenna 3 Lombardia, la più grande tv privata lombarda e forse italiana dei tempi. La prima trasmissione è la ripresa di un incontro di boxe con Sandro Mazzinghi (contro Adkins), con la presenza di Amanda Lear e di tanti altri ospiti in studio. In pochi mesi Antenna 3 Lombardia diventa la televisione privata più seguita d’Italia. Nel 1980 i soci della s.p.a. Antenna 3 sono 50.000, ognuno proprietario di un’azione del valore di 10.000 lire. Renzo Villa è l’azionista di maggioranza, il direttore, l’ideatore e il conduttore di molti fortunati programmi. Soprattutto “Il Bingoo”, un tombolone musicale a premi per famiglia del martedì sera (in onda fino al 1986) con Rossana e Tino Pigni, l’orchestra Bravo diretta da Augusto Righetti, la regia di Enzo Gatta. Altri programmi di successo sono: “Se non lo sapessi ma lo so”, condotto da Gerry Bruno con Massimo Boldi e Teo Teocoli, “Dire, fare, baciare” con I Gatti di Vicolo Miracoli (1983) e la collaborazione di Gino & Michele. E ancora: “Caffè doppio” presentato da Anna Mazzamauro; “Bucce di banana” con Giorgio Ariani, Brambilla e Formicola, Giorgio Porcaro. E, infine “Venerdì all’italiana” con Luciano Tajoli e “Buongiorno con…”. Nel 1986, a causa di un fallimento, Villa (che negli anni precedenti aveva rifiutato di vendere la sua emittente a Famiglia Cristiana, a Silvio Berlusconi e a Bettino Craxi) cede la stazione al gruppo cui fa riferimento la comasca Espansione Tv, i cui soci di riferimento sono Felice Bernasconi e Maurizio Giunco, continuando comunque a lavorare alla tv, dapprima come responsabile della pubblicità, poi del televideo. Nell’estate 1986 Villa è il mattatore di “Sapore di vacanze”, poi conduce sporadicamente “Mezzogiorno di gioco” e trova il tempo di incidere anche un 45 giri di discreto successo: “Caro Papà”. In tempi recentissimi dichiara in una trasmissione tv a Telelombardia la sua grave malattia e, insieme alla figlia Roberta, pubblica il libro “Ti ricordi quella sera?” sulla nascita di Telealtomilanese e di Antenna 3. Prima di lasciarci ha detto: “Io non ho rimpianti, sono un uomo che non riuscendo a sfondare nel mondo dello spettacolo ha deciso di fare una sua televisione. Sono un uomo felice, nella mia vita ho fatto tutto quello che volevo fare, non vivo di rimpianti”. Ciao Renzo. Non ti dimenticheremo. (R.R. per NL)