Si chiama multitasking. Si tratta dell’utilizzo, in contemporanea o quasi, di diversi media da parte di uno stesso utente.
È una tendenza che, con il consolidarsi della presenza della rete nella quotidianità, sta assumendo aspetti via via differenti e, di conseguenza, più indagati. Seppure in Italia l’incidenza di internet non raggiunga ancora le medie dei Paesi anglosassoni o nordeuropei, l’orientamento degli ultimi anni parla di un incremento vertiginoso – in termini relativi e non – dell’incidenza del web nella dieta mediale dei nostri connazionali. I quali stanno diventando, pian piano, partendo dalle generazioni più giovani, degli utenti multitasking: utilizzando i loro laptop, palmari, iPhone, mentre fruiscono di altri media, come tv e radio. Media Meshing, una recente ricerca condotta da Microsoft Advertising ha studiato proprio questo aspetto del consumo multimediale, ponendosi la domanda: gli utenti europei navigano su internet mentre guardano la tv? E, ancora, che uso fanno della rete? Lo studio ha riscontrato che, nella media europea, almeno due internauti su tre navigano in rete durante la fruizione televisiva. Il 70% lo fa almeno una volta alla settimana, il 56% più d’una volta ed il 40% tutti i giorni o quasi. L’Italia è perfettamente in media con le altre nazioni europee, dal momento che sul primo parametro fa registrare un 69%, inferiore al 77% di Danimarca e Regno Unito, al 73% della Germania e al 71% del Belgio, ma superiore al 63% dei francesi ed al 56% degli spagnoli. I pilastri di questa rivoluzione multitasking sono, ovviamente, i giovanissimi della fascia 16-24 anni. Ma cosa fanno questi utenti quando utilizzano la rete durante le pause della visione televisiva? Il 75% di loro controlla l’e-mail, il 64% naviga semplicemente, il 49% dà un’occhiata al proprio profilo su Facebook o su un altro social network. Un dato importante, di cui Microsoft Advertising sottolinea la portata – a suo modo – rivoluzionaria è il legame tra la fruizione pubblicitaria e la ricerca online d’informazioni sui prodotti pubblicizzati. Le pause pubblicitarie sono – per natura – terreno franco per coloro che fanno zapping: c’è la pubblicità, allora cambio canale. Ma l’utilizzo di internet durante le pause fruitive va a scardinare questo meccanismo, per cui il messaggio pubblicitario, ancorché subliminale, acquista maggiore risalto perché non viene evitato. Ed, anzi, la visione – seppure passiva o annoiata – di questo, porta l’utente-spettatore ad approfondire la propria ricerca in rete. C’è un prodotto che potenzialmente potrebbe interessarmi? Bene, siccome mi fido di internet, vado lì a cercare maggiori informazioni. Lo fa il 51% del campione europeo intervistato. Questo dato spinge gli operatori del mercato pubblicitario a stare più attenti alla visione globale e multimediale dei propri prodotti: se uno spazzolino da denti attira l’attenzione dello spettatore con uno spot pubblicitario accattivante, ma poi la sua immagine in rete non è buona (ad esempio, cercando il nome su Google si accede immediatamente a forum o quant’altro che criticano il prodotto), allora la comunicazione integrata di quell’azienda non funziona. Sono cose a cui pubblicitari ed esperti di marketing devono prestare sempre più attenzione. Ma la pubblicità in rete è una realtà oramai consolidata e non certo da oggi. Un ultimo dato, a questo proposito, che ci viene fornito dalla ricerca è questo: la pubblicità online incoraggia – secondo Microsoft Advertising – l’acquisto di prodotti, sia online che off-line. Un intervistato su tre, infatti, dichiara d’aver effettuato un acquisto off-line dopo aver fruito di un messaggio pubblicitario su internet. “Il media multitasking spinge molteplici e profonde considerazioni per l’intero mercato, sia in termini di influenza reciproca sia in termini di possibilità di integrare in maniera più omogenea ed efficace la pubblicità televisiva e quella online – commenta Cinzia Vallarani, Responsabile Marketing Microsoft Advertising – Questa ricerca e l’approfondimento, primo di una serie, nel settore delle Telecomunicazioni sottolineano ulteriormente la necessità di diffondere una vera e propria cultura sulle potenzialità e sull’efficacia dell’online advertising, elemento imprescindibile per il miglioramento della redditività dei propri investimenti pubblicitari. Il 2010 sarà quindi per Microsoft Advertising un anno di grande impegno nella realizzazione di strumenti econometrici e analisi”. (Giuseppe Colucci per NL)