Il DAB-T è salvo. Paolo Romani ha aperto l’ombrello per tempo ed ha assegnato oggi ai consorzi Club DAB, CR DAB ed Eurodab le nuove frequenze per il digitale radiofonico.
Come più volte segnalato su queste pagine, l’esercizio (formalmente post-sperimentale) della radiodiffusione sonora in tecnica numerica era messo a rischio dalla ricanalizzazione della banda VHF III per l’adeguamento allo standard europeo e (per qualcuno, soprattutto) far così posto al canale VHF 8 destinato ad ospitare le trasmissioni della attesissima Europa 7, senza la quale pare che il pluralismo informativo italiano fosse a fortissimo rischio. A questo punto i consorzi DAB-T potranno contare su risorse frequenziali ufficiali. Che poi ciò contribuisca o meno alla causa della radio digitale terrestre nel suo complesso è tutta un’altra questione.
Come più volte segnalato su queste pagine, l’esercizio (formalmente post-sperimentale) della radiodiffusione sonora in tecnica numerica era messo a rischio dalla ricanalizzazione della banda VHF III per l’adeguamento allo standard europeo e (per qualcuno, soprattutto) far così posto al canale VHF 8 destinato ad ospitare le trasmissioni della attesissima Europa 7, senza la quale pare che il pluralismo informativo italiano fosse a fortissimo rischio. A questo punto i consorzi DAB-T potranno contare su risorse frequenziali ufficiali. Che poi ciò contribuisca o meno alla causa della radio digitale terrestre nel suo complesso è tutta un’altra questione.