L’Unione Europea sta sviluppando un progetto innovativo e molto interessante che ha visto la creazione di prototipi di reti di sensori wireless in grado di auto-organizzarsi, proprio come fanno gli organismi viventi. Il progetto è parte dell’iniziativa di ricerca europea denominata Winsoc ed è co-finanziato dall’UE con un budget di 3,9 milioni di euro attraverso Infso (il direttorato generale per l’information society e media) ed è capeggiato da Sergio Barbarossa, coordinatore scientifico e professore presso l’università “La Sapienza” di Roma. Le reti create grazie al progetto Winsoc saranno utilizzate principalmente in campo ambientale per prevenire ipotetici problemi come già accade nella foresta pluviale di Idduki a Kerala in India, dove la rete è stata installata in via sperimentale al fine di rilevare con anticipo il verificarsi di frane, soprattutto durante la stagione dei monsoni. I sensori sono infatti in grado di inviare al centro di controllo, tramite un satellite, dati sull’umidità e sulla porosità del terreno e anticipare i cambiamenti climatici. Un altro paese che sta impiegando in maniera sperimentale questo tipo di reti è la Repubblica Ceca che, in una delle sue foreste, grazie a Winsoc, riesce a rintracciare in brevissimo tempo eventuali tracce di calore e fumo. Di fronte al problema di eventuali rotture di parti della rete (anche solo di singoli sensori) oppure della congestione in momenti di traffico particolarmente elevato, Barbarossa ha spiegato quanto segue (tratto da http://programmazione.it/): “Il comportamento di parecchi organi deriva dall’interazione dei suoi componenti, che non sono molto robusti e nemmeno consapevoli del compito generale che devono realizzare. Un tipico esempio è il cuore, che è controllato da componenti equiparabili a oscillatori, non particolarmente stabili o affidabili, ma che nel loro complesso costituiscono un sistema estremamente stabile e che può adattarsi al cambiamento delle condizioni di funzionamento”. Il coordinatore dei Winsoc ha poi proseguito spiegando che (tratto da http://programmazione.it/): “Un prototipo di sensore è già in fase progettuale, ma la vera sfida è di mantenere in funzione la rete anche quando molti nodi sono guasti; la risposta è auto-organizzazione. I sensori devono comunicare con i propri vicini per stabilire quale sia il vero dato letto; la rete deve poi trovare il miglior percorso attraverso i nodi disponibili per trasmettere i dati al centro di controllo”. Il progetto vede coinvolta anche la IEEE, un’organizzazione no-profit che rappresenta professionisti di tutto il globo impiegati in prima persona nello sviluppo della tecnologia. (Silvia Bianchi per NL)