Nel suo ultimo rapporto di mercato Juniper Research ha dato un’ulteriore enfasi ad una tendenza evolutiva ormai nota: i servizi di Wi-Max mobile, accessibili cioè da cellulari e smartphone, diventeranno un fenomeno planetario di massa entro il 2013 al più tardi, quando gli utenti che nel mondo si collegheranno via reti wireless in banda larga saranno almeno 80 milioni, con una spesa di oltre 23 miliardi di dollari. Una cifra da capogiro, considerato il fatto che, sino ad oggi siamo praticamente all’anno zero per questa tecnologia (sono solo due le reti attive nel mondo, tutte e due in Corea), ma nel contempo molto piccola se parametrata alle centinaia di milioni di persone che fra cinque anni invieranno e-mail, navigheranno sul Web e si scambieranno contenuti digitali tramite dispositivi Hspa (oggi sono già oltre 11,5 milioni, stando ai dati pubblicati dall’Umts Forum), la nuova frontiera ad alta velocità della telefonia mobile. Il Wi-Max mobile coprirà perciò una piccola quota del mercato globale della banda larga senza fili del 2013 e, ciò nonostante, sarà molto difficile, a detta degli analisti Juniper, raggiungere il traguardo prefissato. Ciò sia a causa dell’agguerrita concorrenza apportata delle reti cellulari di ultimissima generazione (3,5G e 4G), che per la ancora carente disponibilità di terminali capaci di operare con il protocollo 802.16e. I provider di servizi e soluzioni Wi-Max, dovranno perciò elaborare e proporre delle soluzioni molto diverse rispetto a quelle solitamente pubblicizzate, puntando anche (se non del tutto) su servizi realmente innovativi o su accordi commerciali strategici con qualche produttore di dispositivi o content provider particolarmente grintoso. Questo perché il target di utenti potenziali più interessati alle offerte di servizi Wi-Max mobile è quello compreso fra i 18 e i 35 anni, il popolo del Web 2.0 e dei siti di social networking. Sulle reti wireless a lunga portata, sarà possibile, in altre parole, veicolare video del tipo YouTube o musica in formato digitale ed agli utenti potrebbero essere venduti pacchetti dati omnicomprensivi, capaci di riunire connettività, dati, contenuti multimediali, messaggistica ed altro ancora. Il 2008 viene considerato da molti addetti ai lavori come l’anno del grande exploit per la nuova generazione di tecnologie wireless. Il Wi-Max mobile e le soluzioni ad esso correlate rappresentano, in tal senso, il futuro prossimo della banda larga, mentre l’affermazione dei servizi “fissi” – e cioè lo sviluppo di quelli che sono gli accessi a corto raggio garantiti oggi dagli hot spot Wi-Fi – dovrebbero essere il primo traguardo da raggiungere dopo vari anni di sperimentazioni e guai di varia natura (tecnica e/o giuridico-amministrativa: si pensi al problema delle licenze). Le ultime stime però parlano chiaro: il numero di utenti Wi-Max dovrebbe raggiungere quota 15 milioni entro il 2009, generando un volume d’affari planetario di quasi 14 miliardi di dollari. Quanto ciò inciderà sull’andamento economico globale del mercato degli accessi wireless è difficile a dirsi; e infatti gli analisti non si sbilanciano più di tanto nel dividere la torta fra le due tecnologie che se la spartiranno, Wi-Max e Hspa. Sembra sicuro, invece, che l’area geografica compresa nell’asse Asia-Pacifico sarà quella con la quota di utenti più numerosa e che buoni risultati in fatto di adozione dei servizi Wi-Max arriveranno da Europa dell’Est e America Latina, due macroaree geografiche in cui la penetrazione della banda larga è ad oggi ancora limitata. L’Europa Occidentale avrà invece una curva di sviluppo più lenta, proprio in relazione alla disponibilità diffusa dei servizi broadband da rete fissa, mentre il Nord America è ,allo stato de quo, il Paese con il numero più elevato di licenze già assegnate, circa 400.(Paolo Masneri per NL)