Internet è, ormai, entrato prepotentemente e dalla porta principale nel mondo dell’informazione globale. In alcuni Paesi, però, al pari di stampa e old media, la rete è soggetta a censure di ogni tipo ad opera dei governi autoritari. Prendete, ad esempio, la Cina, dove alcuni giornalisti e blogger sono stati arrestati perché Yahoo! ha fornito al governo cinese le passward dei loro indirizzi e-mail, tramite i quali si scambiavano informazioni “dissidenti”; oppure prendete Cuba, dove il 98% dei siti intenzionali è oscurato, dice Fidel, a causa dell’embargo statunitense, ma in realtà questo altro non è che un buon alibi.
La rete, comunque, è entrata a tal punto, a pieno regime, nel settore dei media informativi che ieri, 12 marzo, Reporters sans Frontieres ha indetto la prima Giornata Internazionale per la Libertà d’Espressione su Internet. “Oggi nel mondo esistono almeno 62 cyberdissidenti incarcerati – si legge sul sito dell’organizzazione (www.rsf.org) – e nel 2007 furono chiusi o resi inaccessibili 2.600 siti, blog o forum di discussione”.L’UNESCO, che avrebbe dovuto patrocinare la giornata organizzata da Rsf, ha fatto sapere di ritirare la propria proposta di patrocinio, giusto la sera dell’11 marzo, probabilmente per paura di ripercussioni da parte di alcuni governi. Questa giornata, fanno sapere dall’organizzazione francese, ha un valore, oltre che simbolico molto forte, divulgativo, per permettere di conoscere quelle che sono le restrizioni e le violazioni delle libertà individuali da parte di alcuni Paesi, definitivi “nemici di internet” e dei quali viene fornita una sorta di mappa (www.rsf.org/article.php3?id_article=26160).
La giornata di ieri è stata, inoltre, un’occasione importante per presentare la versione aggiornata della Guida pratica del blogger e del cyberdissidente per sfuggire alla censura: un manuale del quale servirsi e che offre una vasta gamma di strumenti ed astuzie per creare un blog, aggiornarlo e cominciare a far parte delle pagine più ricercate dei motori di ricerca. Non solo, la guida spiega, infatti, come fare per eludere la censura imposta da alcuni governi, proponendo un “caso pratico” con il quale Rsf insegna ad usare il programma “anti-censura” Tor. (Giuseppe Colucci per NL)