Renato Soru e il conflitto d’interessi autoimposto

Il conflitto d’interessi fa vittime anche a sinistra: in Sardegna il Presidente della Regione non può controllare società per l’azioni. E l’ha voluto proprio Soru.
 
Sono quindici anni che in Italia il popolo di sinistra, e non solo, combatte la sua battaglia contro il conflitto d’interessi. Il conflitto d’interessi che fa capo a Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio per la terza volta e padrone (direttamente o indirettamente) di una quota altissima del settore dei media e dell’editoria (tv, radio, stampa quotidiana e periodica, libri), società d’assicurazioni, imprese che operano nel cinema, nel mercato immobiliare, ecc. sono quindici anni che si punta il dito su questo conflitto con cui gli italiani hanno, oramai, imparato a convivere. O quasi. Per la prima volta, però, il morbo del conflitto d’interessi ha colpito anche a sinistra. E precisamente in Sardegna, dove Renato Soru, dimissionario Presidente della Regione e candidato nuovamente per la carica, aveva da poco voluto e varato una legge che dice espressamente: “Non possono rivestire la carica di presidente della Regione, assessore (…) i soggetti che detengano (…) direttamente o indirettamente il controllo o la proprietà di società per azioni quotate in mercati regolamentati, nonché di società che abbiano un’influenza rilevante nella proprietà o nella gestione di una o più reti radiotelevisive o di uno o più quotidiani periodici a diffusione nazionale o regionale”. Insomma, un caso di conflitto d’interessi autoimposto per cui, qualora dovesse risultare eletto, l’ex presidente, patron di Tiscali e detentore del pacchetto di maggioranza de “L’Unità” (da poco risollevato dalle ceneri dal nuovo direttore Concita De Gregorio, che l’ha riportato a 50mila copie), non potrebbe ricoprire la sua carica e dovrebbe cederla a qualcun altro. Ovviamente la questione ha sollevato vespai sui giornali politicamente avversi a Soru (specie, ovviamente, “Libero” e “il Giornale”), sottolineando la presenza del conflitto d’interessi anche dall’altra parte della barricata. Quella parte che l’ha sempre combattuto e ne ha sempre fatto una questione morale. Certo è, comunque, che la questione appare differente, proprio perché è stato Soru in prima persona a volere questa legge e pare difficile pensare che possa violarla proprio lui. Ad ogni modo, occorrerà verificare, in caso d’elezione, qual è la strada che intenderebbe intraprendere per uscire dall’empasse. (G.M. per NL)

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