Relazione annuale Agcom, Calabrò rimprovera senza mezzi termini

I punti focali della relazione: la legge sulla par condicio che va rivista, una riforma della Rai che non può essere più rinviata, la fine del duopolio televisivo grazie al predominio di Sky


Inoltre il presidente denuncia: Basta con la spettacolarizzazione dei processi

Dobbiamo deciderci a decidere: o stiamo al passo con i tempi oppure l’involuzione ci aspetta dietro l’angolo”. Sono queste le parole del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò (foto) pronunciate durante la presentazione alla camera di una relazione sull’attività di un anno nel settore delle telecomunicazioni. La verità è che molti traguardi sono stati raggiunti, ma alcuni problemi fondamentali sono ancora in attesa di essere risolti. Secondo Calabrò va rivista la legge sulla par condicio, visto e considerato il cambio del quadro parlamentare (ed anche in considerazione dell’avvento di un mezzo come internet). Inoltre non è più rinviabile la riforma della Rai perché “soffocata da un reticolo di norme amministrativo-contabili e paralizzata da spinte e controspinte politiche” (tratto dall’edizione odierna di ItaliaOggi). Il duopolio televisivo Rai-Mediaset sembra ormai essere giunto al traguardo grazie all’avvento di Sky. Permane la concentrazione rinominale di emittenti per quanto riguarda l’audience, ma nel contesto di un assetto economico complessivo, che vede ormai tre soggetti in posizioni comparabili, per il ruolo sempre crescente assunto da Sky Italia: nel 2007 la Rai ha registrato ricavi per 2.739 milioni di euro, Rti per 2.411 milioni, Sky per 2.347 milioni.” Qualche consiglio sul da farsi? Secondo Calabrò è necessario che entro due anni tutti compiano il passaggio al digitale e si sistemi la questione dei diritti tv sul calcio. Inoltre il presidente dell’autorità denuncia la spettacolarizzazione dei processi e dei temi legati alla giustizia, non usa mezzi termini parlando dell’informazione dominata dai fatti di cronaca per assecondare l’audience calpestando la dignità delle persone. “Il livello di civiltà di uno stato si misura innanzitutto nel rispetto della giustizia e da un sistema giudiziario indipendente e efficiente, ma non si può supplire ai tempi troppo lunghi della giustizia trasferendo il giudizio dalle aule giudiziarie alla televisione con l’ulteriore rischio di suscitare in certi magistrati la tentazione del protagonismo” (tratto dall’edizione odierna di ItaliaOggi). L’Authority è soddisfatta dei risultati ottenuti sulla questione delle tariffe telefoniche, in calo globalmente dell’8% e del 14% nel mobile, con un ulteriore calo previsto per il 2011. Inoltre, tutti gli operatori dovranno migliorare i loro rapporti con i consumatori. Lo scorso anno Agcom ha ricevuto 60 mila segnalazioni che si sono trasformate in sanzioni per 8 milioni di euro. Un riscontro positivo c’è anche per il settore radiofonico che sta crescendo sia in termini di ascolti che in pubblicità (+82%). Il settore radiofonico si prepara per il 2009, anno in cui la radio, così come la tv, passeranno al digitale. In ultimo, Calabrò sottolinea come il futuro progredisce rapidamente in tecnologia e ribadisce l’obbligo di stare al passo con i tempi, investendo in infrastrutture come la banda larga per non rischiare di perdere posizioni internazionali. Se da un lato il nostro paese è primo in Europa per utenti Umts, la banda larga entra ancora in pochissime case (9 milioni le connessioni broadband contro i 14 milioni della Francia) con una penetrazione ferma al 14,5%. Secondo Paolo Landi di Adiconsum, quanto espresso da Calabrò deve portare “al più presto ad un preciso programma di investimenti per recuperare il ritardo che rischia di essere un freno per lo stesso sviluppo economico soprattutto nelle aree non urbane” (tratto da www.key4biz.it). (Sara Fabiani per NL)

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