L’editoria, sia quella quotidiana che quella periodica, ha perso nell’ultimo anno quasi 1 mld di ricavi, ossia oltre il 14% del fatturato. In particolare, i quotidiani hanno ricavato nel 2012 2,59 mld (-10,5%) e i periodici 2,71 mld (-17,3%).
Sono i dati della Relazione dell’Agcom. Più in generale, nel 2012 il settore delle comunicazioni ha totalizzato ricavi per 61 mld in netto calo rispetto ai 65 mld del 2011. Per l’anno passato il 62% dei ricavi è stato generato dalle tlc; i media (radio, tv, editoria) hanno inciso per il 25% mentre i servizi postali per il 13%. Il calo dei ricavi rispetto all’anno precedente è stato del 6,6%. Più accentuata la flessione dei media (tv, radio, Internet ed editoria) a -8,9%, mentre nelle tlc il calo è stato del 6,4% e nei servizi postali del -2,6%. Nel dettaglio, è ancora la Rai a fare la parte del leone nel mercato della tv gratuita dove, complice il canone, nel 2012 totalizza il 48,3% dei ricavi del settore risultando in crescita rispetto al 45,9% del 2011. Nel mercato della tv gratuita il servizio pubblico è seguito da Mediaset con il 38,9% dei ricavi, dal 41,2% del 2011, e da Ti Media, con il 3% dal 2,9% dell’anno precedente. Gli altri operatori raggiungono il 9,9%. Quanto alla pay tv, i cui ricavi nel 2012 sono stimati in 3,36 miliardi, leader indiscusso è Sky Italia con il 77,6% dei ricavi. Segue Mediaset con il 17,8%, poi gli altri operatori con il 4,6%. Con 2,63 miliardi stimati nel 2012 Sky è il primo operatore in Italia per ricavi, arrivando prima di Mediaset che ne totalizza 2,49 e di Rai con 2,34 miliardi. Le azioni principali da intraprendere per risanare la Rai, a giudizio del presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, sono ridurre ”gli sprechi’‘ e ”modernizzare” l’offerta, specie nell’online. Del servizio pubblico va poi difeso il ruolo di produttore di contenuti originali. In Italia ”le reti fisse di nuova generazione sono al palo”, afferma poi il presidente dell’Agcom, presentando la Relazione annuale. ”Sopra i 10 Mbit/s, la sottoscrizione media al 2012 in Europa è del 59%, da noi ristagna al 14%”, spiega. ”Non pervenuta quella per le connessioni sopra i 30 Mbit/s. Non pervenuta la fibra, né la cablatura dei distretti. Non pervenuta la catch-up tv, né il video on demand”, osserva ancora. Non va meglio per il mobile, dove si dovrebbe affermare il cosiddetto 4G. ”La realizzazione delle nuove reti Lte prosegue a velocità ridotta rispetto alle previsioni”, sottolinea Cardani. Dai dati Agcom emerge poi che gli italiani consumano servizi digitali per 4 ore e mezza al giorno. E’ l’equivalente di 8 dvd, circa 36 gb. In particolare, il totale di 274 minuti è dato da 23 minuti sui social network, 10 minuti di chiamate effettuate, 276 byte di ebook letti, 21 email inviate, 30 sms, 115 minuti di tv visti. L’Italia è al quarto posto in Europa, rileva ancora Cardani, ”nella non invidiabile classifica del numero di individui che non ha mai avuto accesso a Internet (37,2% contro una media EU27 di 22,4%)”. Allo stesso tempo, ‘‘siamo anche il Paese in Europa in cui gli internauti hanno la più alta frequenza di accesso (oltre il 91% accede regolarmente ogni giorno mentre la media EU27 e’ del 79%)”. Il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha poi definito l’operazione di separazione della rete delineata da Telecom ”coraggiosa e innovativa" (Adnkronos)