(Franco Abruzzo.it) – Approderà «entro breve tempo» al consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup un «piano d’intervento» che riguarderà tutte le società del gruppo editoriale, un passo necessario a recuperare redditività. Condizione, questa, indispensabile a mantenere l’indipendenza di un’azienda che non intende affatto diventare un’impresa «assistita», che vive «di sussidi». Anche perché, se ridotta in questo stato, non sarebbe in grado di produrre l’informazione «di alta qualità» indispensabile per sopravvivere nell’era di Internet. L’annuncio è venuto dal presidente Piergaetano Marchetti e dall’ad Antonello Perricone, oggi durante l’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio e dato il via libera al nuovo consiglio di amministrazione che governerà il gruppo nel prossimo triennio, in cui entra un rappresentante dei principali soci esterni al patto. Giuseppe Rotelli, imprenditore attivo nel settore della sanità privata con il gruppo San Donato, ha ottenuto un posto in cda, assegnato a Marco De Luca, avvocato e docente di Diritto Penale Commerciale all’Università di Pavia, candidato che è stato votato anche dalla Si.To. Financière di Silvano Toti. I rappresentanti del costruttore romano e dell’imprenditore milanese, oltre a votare congiuntamente sul consiglio, si sono anche astenuti dall’approvazione del bilancio 2008, creando un asse esterno al patto di sindacato che conta per un 16% circa del capitale. De Luca, che ha assistito ai lavori dell’assemblea, ha evitato di rispondere alle domande dei cronisti sui motivi che hanno portato il gruppo ad astenersi sui conti, prima di partecipare alla prima riunione del nuovo cda, subito dopo l’assemblea. Un portavoce di Rotelli ha spiegato che Pandette Finanziaria si è astenuta sui conti «perchè non ha preso parte alla formazione del bilancio». «Credo – ha detto Perricone – che entro breve possa essere pronto un piano di interventi» che mirino al miglioramento dell’efficienza delle società di Rcs Mediagroup. «Stiamo lavorando – ha proseguito – su un piano di intervento su tutte le parti del gruppo, nessuna esclusa, incluso il corporate. Il piano verrà presentato al cda e una volta approvato occorrerà una grande determinazione da parte di tutti».
È fondamentale – ha continuato Perricone – che tutte le componenti del gruppo siano compatte e condividano le azioni necessarie da portare avanti: mi riferisco agli azionisti, ma anche ai giornalisti, ai grafici, ai poligrafici e ai dirigenti. Tutti debbono essere convinti che per uscire dalla crisi bisogna efficientare», oltre a «cominciare ad individuare qual è il modello di riferimento per il futuro di un’azienda editoriale. Abbiamo delle idee: le stiamo elaborando e ci stiamo confrontando». Secondo Marchetti, che non ha voluto precisare se il piano sarà pronto già per il prossimo cda in calendario, quello del 14 maggio, per superare la crisi che ha investito l’editoria, e anche le testate pubblicate dalla Rcs Mediagroup, occorre «rimboccarsi le maniche, tutti insieme». Perché, prosegue Marchetti, «non possiamo fare come azienda un bestseller come ‘La casta e poi diventare noi parte di una casta assistita e parassitaria. Qui non ci sono santuari, nè posizioni particolari da difendere. Neanche per chi vi parla», che fa il presidente «forse per un illusorio spirito civile». Marchetti ha invitato tutti ad essere consapevoli che «il mondo non ritornerà quello di prima: si esce dalla crisi se si sa trasformare e modernizzare, con nuovi modelli di business e con nuovi prodotti di altissima qualità». «Non vogliamo essere – ha aggiunto Marchetti – un’azienda assistita, un’impresa che vive di sussidi». Perché, prosegue, «ciò metterebbe in dubbio la nostra capacità di produrre reddito e metterebbe a rischio la nostra indipendenza. Il futuro dell’editoria passa per la fornitura di servizi e di prodotti di alta qualità. Ciò che fa la differenza, con Internet dilagante, è offrire prodotti di alta qualità e il presupposto per fare ciò è l’indipendenza. Ciò non toglie che, dove è di sua competenza, lo Stato deve fare la sua parte, come per gli ammortizzatori sociali, dove dà poco»
Perricone ha poi affermato che non è allo studio un aumento di capitale: «Abbiamo allo studio una serie di iniziative» per migliorare la situazione finanziaria di Rcs Mediagroup, ma «tra queste non è previsto l’aumento di capitale. È vero che il rapporto ebitda/indebitamento è teso – ha aggiunto – ma non credo che nell’assetto attuale possa essere necessaria come unica soluzione l’aumento di capitale». Però, ha spiegato Marchetti, anche le cessioni al momento sono poco probabili: «Avevamo detto che non escludevamo variazioni di perimetro nelle attività non core, ma non è il momento in cui le transazioni sul mercato trovano le condizioni migliori». Il nuovo cda, a 21 componenti, è formato dal presidente Piergaetano Marchetti, Antonello Perricone, Raffaele Agrusti, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato (indipendente), Claudio De Conto, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni (indipendente), Franzo Grande Stevens, Berardino Libonati (indipendente), Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio (indipendente), Renato Pagliaro (vicepresidente al posto di Galateri), Carlo Pesenti, Virginio Rognoni (indipendente), Alberto Rosati, Enrico Salza e Marco De Luca. Lasciano il consiglio Gabriele Galateri, Corrado Passera e Alessandro Pedersoli. Avviando i lavori dell’assemblea, Marchetti ha voluto ricordare Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport recentemente scomparso. I soci hanno approvato il bilancio a maggioranza, con l’astensione di Pandette Finanziaria e Ubs Fiduciaria (diritti di voto in mano a Rotelli) e di Si.To. Financiere (famiglia Toti). Il nuovo collegio sindacale sarà presieduto da Giuseppe Lombardi, candidato da Pandette Finanziaria. Ok dei soci anche all’affidamento dell’incarico di revisore per il 2009-2017 a Kpmg e all’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Marchetti ha precisato che si tratta di una «delibera di routine. Nessuno pensa di attuarla in questo momento: è uno strumento di flessibilità di cui ci si dota». (Adnkronos)
RCS: A BREVE PIANO EFFICIENZE, ASSE TOTI-ROTELLI PER CDA
di Paolo Algisi-ANSA
Milano, 28 aprile 2009. L’assemblea di Rcs ha eletto il consiglio di amministrazione che guiderà l’azienda editoriale del Corriere della Sera per il prossimo triennio. E, accanto ai rappresentanti del patto di sindacato che controlla il 63,5% del capitale, uno dei 21 posti in Cda è stato conquistato dalla lista di Giuseppe Rotelli, l’imprenditore della sanità che controlla l’11% dei diritti di voto del gruppo. Intanto una delle prime misure che sarà chiamato a esaminare il nuovo consiglio, di cui Piegaetano Marchetti resta presidente e Antonello Perricone amministratore delegato, è un piano di efficienza in grado di rilanciare la redditività del gruppo. «A breve dovrebbe essere pronto un piano di intervento che vada in questa direzione», ha detto Perricone in assemblea. «Non esistono parametri nazionali e internazionali – ha spiegato – a cui sia consentito fare riferimento per trovare una soluzione alla crisi che sta attraversando il settore dell’editoria. Quello che abbiamo deciso di fare è agire con la massima determinazione per migliorare l’efficienza». In un contesto economico ancora difficile (l’avvio d’anno sul fronte pubblicitario «risente pesantemente dell’uscita dal 2008», ha detto Perricone), Rcs si trova infatti alle prese con un rapporto tra indebitamento e un margine operativo lordo pari a 4,3 volte. Un rapporto «teso», ha ammesso Perricone, nonostante la disponibilità, a fronte di debiti per 1.146 milioni, «di linee di credito per 2,1 miliardi in gran parte bloccate fino alla fine del 2013». Esclusa la via dell’aumento di capitale («non credo che nella situazione attuale possa essere necessaria») e considerata la difficoltà di procedere alla cessione di asset non strategici («non siamo in un momento in cui le transazioni sul mercato trovano le condizioni migliori», ha sottolineato Marchetti), la strada maestra individuata per recuperare redditività e alleggerire il debito è dunque quella dell’efficienza (per la quale Perricone ha chiesto alle «varie componenti dell’azienda» di essere «compatte»). Marchetti ha invece messo in guardia dalla tentazione degli aiuti pubblici: mettono «a rischio l’indipendenza» dell’informazione, cioè «il presupposto per prodotti editoriali di alta qualità». «Ciò non toglie – ha però aggiunto – che dove è di sua competenza lo Stato deve fare la sua parte come in tema di ammortizzatori sociali». Sul fronte azionario l’assemblea ha poi visto nascere un inedito asse Rotelli-Toti, compatti nell’astenersi sul bilancio e nel votare la lista di minoranza per il cda e il collegio sindacale presentata da Rotelli. Il presidente del gruppo ospedaliero San Donato, salito in Rcs accumulando pesanti minusvalenze, è così riuscito a inserire in cda il penalista Marco de Luca (nominato anche membro del comitato esecutivo) e alla presidenza del collegio sindacale l’avvocato Giuseppe Lombardi. «Non avendo preso parte alla formazione del bilancio approvato dall’assemblea, Pandette si è astenuta», ha spiegato una portavoce sottolineando che lo «spirito costruttivo» con cui il gruppo intende contribuire al lavoro del cda. Nessun commento invece dal gruppo Toti. Il Cda, oltre a confermare i vertici, ha attribuito la vicepresidenza al direttore generale di Mediobanca, Renato Pagliaro, in sostituzione di Gabriele Galateri di Genola. (ANSA).
RCS. CDA: CONFERMA VERTICI, A PAGLIARO VICEPRESIDENZA
Milano, 28 aprile 2009. Il consiglio di amministrazione di Rcs, riunitosi al termine dell’assemblea che ha rinnovato il consiglio, ha confermato Piergaetano Marchetti presidente e Antonello Perricone amministratore delegato. La vicepresidenza è stata assegnata al direttore generale di Mediobanca, Renato Pagliaro. Lo comunica la società in una nota. Il cda ha anche provveduto a nominare i componenti del comitato esecutivo, di quello per il controllo interno e di quello per le retribuzioni. Il comitato esecutivo sarà composto da Marchetti, Perricone, Pagliaro, Claudio de Conto, John Elkann, Carlo Pesenti, Enrico Salza. Con loro anche Marco de Luca, il penalista eletto in cda in rappresentanza di Giuseppe Rotelli.(ANSA).
RCS. ELETTO NUOVO CDA. PER ROTELLI ENTRA IL PENALISTA DE LUCA.
Milano, 28 aprile 2009. L’assemblea di Rcs ha eletto il consiglio di amministrazione che resterà in carica per il triennio 2009-2011. I posti riservati alle minoranze vanno ai candidati di Giuseppe Rotelli, presidente del gruppo ospedaliero San Donato e titolare di una quota del 7,54% del capitale di Rcs. Per la sua Pandette Finaziaria siederanno in cda il penalista Marco De Luca e nel collegio sindacale l’avvocato Giuseppe Lombardi. Gli altri 20 posti in cda sono andati ai candidati della lista del patto di sindacato: oltre all’attuale presidente Piergaetano Marchetti e all’amministratore delegato Antonio Perricone, sono stati eletti Renato Pagliaro, John Elkann, Diego Della Valle, Claudio De Conto, Franzo Grande Stevens, Carlo Pesenti, Giuseppe Lucchini, Enrico Salza, Raffaele Agrusti, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Giorgio Fantoni, Berardino Libonati, Jonella Ligresti, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Virginio Rognoni, Alberto Rosati.La lista di Rotelli è stata sostenuta, oltre che dai voti dell’imprenditore della sanità, anche dalla famiglia Toti, raccogliendo attorno a sé circa il 16,3% del capitale. A Rotelli è poi andato anche uno dei sindaci: dalla lista presentata dalla Pandette Finanziaria è stato eletto l’avvocato Giuseppe Lombardi, che assume la presidenza del collegio sindacale. Gli altri due sindaci effettivi, eletti con il sostegno dai soci del patto di sindacato di Rcs, sono stati Pietro Manzonetto e Giorgio Silva
AZIONISTI E QUOTE – In avvio di assemblea, chiamata anche ad approvare il bilancio 2008, il presidente di Rcs Piergaetano Marchetti ha rilevato la presenza del 74,35% del capitale e ha dato lettura degli azionisti con quote superiori al 2 per cento. Dal libro soci risulta che Mediobanca detiene il 14,936% del capitale ordinario, contro il 14,2% risultante dalle partecipazioni Consob. Piccole variazioni rispetto agli aggiornamenti dell’autorità di Borsa anche nelle quote della famiglia Toti, salita dal 5,14 al 5,24%, di Pirelli, dal 5,16 al 5,33%, e Generali, dal 3,76 al 3,95%. La quota di Fiat è ferma al 10,49%, quella dei Pesenti al 7,74, quella di Giuseppe Rotelli al 7,54, quella di Diego Della Valle al 5,49, quella di Premafin al 5,46, quella dei Benetton al 5,1, quella di Intesa al 5,05, quella del Banco Popolare al 3,63, quella di Francesco Merloni al 2,09 e quella di Sinpar (Lucchini) al 2,06. Il bilancio 2008 è stato approvato, con l’astensione di Toti e Rotelli. (ANSA e www.corriere.it)
Rcs/ Perricone: "Non serve un aumento di capitale", presto interventi in tutte le società
Milano, 28 aprile 2009. Rcs non prevede alcun aumento di capitale per rafforzare la società in questa fase di crisi dell’editoria. Lo ha detto l’amministratore delegato del gruppo editoriale, Antonello Perricone, rispondendo alle domande degli azionisti nel corso dell’assemblea dei soci. "Nella situazione attuale – ha detto – abbiamo una posizione finanziaria per 1,1 miliardi più altre linee di credito. Il rapporto tra Ebitda e indebitamento è sicuramente teso, ma personalmente non credo che un aumento di capitale possa essere considerato l’unica soluzione. Abbiamo allo studio iniziative per l’efficientamento e l’abbattimento della situazione finanziaria".
L’assemblea dei soci ha approvato a maggioranza il bilancio 2008 della società con un 17,1% di capitale astenuto. Fra gli astenuti Giuseppe Rotelli, che controlla attraverso la pandette finanziaria una quota del 7,5% del capitale che sale all’11% se si considera la partecipazione impegno a Ubs, e la famiglia Toti che attraverso la società Si.To. controlla una quota del 5,243% del capitale di Rcs.
L’assemblea di Rcs ha anche nominato il nuovo Consiglio votando a maggioranza la lista presentata dal patto di sindacato che controlla il 63,54% del capitale della società, mentre la lista presentata da Pandette ha ottenuto i voti sufficienti per avere un rappresentante. Il nuovo Consiglio è così composto da 21 membri: Raffaele Agrusti, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Claudio De Conto, Marco De Luca, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Berardino Libonati, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Pier Gaetano Marchetti, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Renato Pagliaro, Antonio Perricone, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati e Enrico Salza. Perricone ha aggiunto che a breve il Cda approverà un piano di interventi che riguarderà "tutte le società, tutti i comparti dell’attività in Italia e all’estero", aggiungendo che "servirà la determinazione da parte di tutte le componenti del gruppo, dagli azionisti al consiglio di amministrazione, dai giornalisti ai poligrafici: tutti insieme dobbiamo essere convinti e determinati perché per uscire da una crisi come questa e’ necessario fare sacrifici, mantenendo il prestigio e l’autorevolezza delle testate".
Il presidente di Rcs, Pier Gaetano Marchetti, rispondendo agli azionisti che lo incalzavano sulla crisi dell’editoria, ha aggiunto: "Non vogliamo essere un’azienda che vive di sussidi, questo metterebbe in dubbio la nostra capacità di produrre profitti come Spa e metterebbe anche in dubbio la nostra indipendenza. Il futuro dell’editoria è in una offerta di prodotti di alta qualità, il cui presupposto è l’indipendenza". Per Marchetti, "lo Stato deve fare la sua parte in tema di ammortizzatori sociali, ma bisogna essere coerenti. Non si può fare un best seller con ‘La Casta’ e poi diventare parte di quella casta assistita. Sarebbe una manifestazione di incoerenza". (www.affaritaliani.it)