Il Presidente della Rai, Claudio Petruccioli (foto), pare avere i giorni contati. Una notizia battuta dall’Ansa pochi minuti fa, infatti, rende noto che il voto di oggi in Commissione di Vigilanza ha approvato all’unanimità dei presenti la mozione di “sfiducia” presentata dal rappresentante della Rosa nel Pugno, Marco Beltrandi. La votazione si è svolta nella solita baraonda, tra esponenti della maggioranza che abbandonavano l’aula e più di un “flirt” tra membri delle due opposte fazioni.
In particolare, la mozione presentata da Beltrandi prevedeva non solo la destituzione di Petruccioli, ma del CdA al gran completo. La Commissione, tuttavia, ha dato il via libera alla successiva proposta del forzista Giorgio Lainati, la cui unica richiesta riguardava le dimissioni del Presidente. Molti dubbi, comunque, sono stati sollevati da alcuni membri della Commissione circa la validità del voto: secondo le forze più rappresentate della maggioranza (quelle che, oramai, fanno capo solo al Pd), infatti, non vi sarebbe il numero legale per validare la votazione, che risulterebbe così nulla. Di parere opposto è, invece, Mario Landolfi, presidente della Vigilanza, secondo cui il voto “ha un significato politico assolutamente evidente: c’é una maggioranza che si è formata e, al di là del tradizionale confine tra maggioranza e opposizione, ha chiesto le dimissioni del presidente del Cda Rai”. Questo, effettivamente, è ciò che dicono i fatti: la tradizionale divisione interna tra esponenti di governo e d’opposizione, si è frantumata in funzione della creazione di una nuova maggioranza artificiale, composta da politici della CdL (con l’unico intento di mettere in difficoltà il governo, “sfiduciando” uno dei suoi uomini di riferimento in Rai) ed una parte della maggioranza, nello specifico Rosa nel Pugno (da cui viene la proposta), Italia dei Valori e Udeur. Erano in venti, alla fine, in aula al momento del voto. Ed hanno votato la sfiducia all’unanimità. I rappresentanti delle correnti più forti di governo (che hanno in Petruccioli un loro rappresentante) hanno, invece, abbandonato la stanza in segno di protesta, magari prevedendo il mancato raggiungimento del numero legale. Cosa che, però, non si è verificata, checché ne dicano alcuni, nonostante anche Franca Rame, dissentendo dalle posizioni dei propri compagni di partito (Idv), non abbia partecipato alla votazione.
Nelle prossime ore, comunque, si vedrà se, effettivamente, il voto avrà valore e Petruccioli sarà costretto a fare le valigie dopo due anni di presidenza Rai. La permanenza nell’azienda televisiva di Stato dell’ex direttore de “L’Unità”, nonchè senatore Ds, è ora appesa a un filo, nonostante le solite voci discordanti tra esponenti dei due schieramenti diano giudizi diametralmente opposti sulla questione. (Giuseppe Colucci per NL)