(Franco Abruzzo.it) – Punto e a capo, della presidenza Rai se ne parla tra una settimana.
O meglio, dopo che il premier Silvio Berlusconi ha definitivamente chiuso l’ipotesi che ci potesse essere un ripensamento nella maggioranza di governo sul nome di Claudio Petruccioli, ora la trattativa riparte. E il segretario del Pd Dario Franceschini avrebbe chiesto tempo per mettere a punto la rosa di nomi che gli è stata proposta come ipotesi dai capigruppo Pdl e che ha abbracciato. Anche il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, è convinto che sia «improbabile» uno sblocco in tempi rapidi del rinnovo del vertice Rai. Per sicurezza intanto l’assemblea dei soci Rai prevista per oggi alle 16 è stata aggiornata a mercoledì 18 marzo alla stessa ora e così anche la commissione di Vigilanza, tempestivamente convocata dal presidente Sergio Zavoli per domani e sconvocata oggi per il nulla di fatto. Uno slittamento che chiama alla mobilitazione l’Usigrai, sindacato che domani probabilmente annuncerà lo sciopero. In attesa che i Poli si accordino sul nome, le indiscrezioni parlavano di Marcello Sorgi e Francesco Paolo Casavola insieme al presidente uscente per la terna del Pd. Del resto quella di oggi è stata una giornata di nomi, di voci e di pubbliche dichiarazioni, chiusa dalle parole di Berlusconi. «Ci tengo a dire – ha spiegato il premier – che è molto grande la stima per Petruccioli ma anche che la nostra decisione, in coerenza anche con quanto affermato dal leader del Pd, è stata quella di un rinnovamento e quindi, se vogliamo davvero rinnovare la Rai, credo che la nomina del presidente in carica vorrebbe dire continuità e dunque soltanto per questo che noi abbiamo detto che volevamo un cambiamento». «Sono grato della stima», replica secco Petruccioli che «da politico esperto» fa sapere che è consapevole di quando deve stare zitto. In realtà dopo il no del governo, reso pubblico ieri sera dal Pd, stamattina si erano rincorse le dichiarazioni di stima da parte della maggioranza per il presidente uscente. «Per me Petruccioli andrebbe bene», aveva esordito Domenico Nania e anche Ignazio La Russa aveva affermato: «Si cerca un’intesa ma non ci sono veti su Petruccioli». Poi Pierferdinando Casini aveva chiesto al governo di riflettere «sul fatto che il rifiuto a dare il consenso a Petruccioli è immotivato e mi auguro che si possa varare al più presto questa soluzione, altrimenti bisognerà procedere per subordinate ma mi sembra che questo sia incomprensibile». Petruccioli è difeso da Paolo Gentiloni e Fabrizio Morri che considerano inaccettabile in veto su di lui, ma intanto sono in molti ad avanzare anche pubblicamente altri nomi. Tre parlamentari di estrazione molto diversa avanzano la stessa candidatura: Riccardo Villari, Francesco Storace e Oliviero Diliberto abbracciano l’idea di vedere Enrico Mentana alla presidenza Rai, lanciata dal giornalista del Tg5 Fabrizio Summonte sul suo blog. Ma come al solito sono molti i nomi che circolano: tornano quelli di Paolo Ruffini e Pierluigi Celli, ma tra i più quotati c’è anche Giorgio Assumma, presidente della Siae che è società azionista della Rai con il Tesoro. (ANSA).
O meglio, dopo che il premier Silvio Berlusconi ha definitivamente chiuso l’ipotesi che ci potesse essere un ripensamento nella maggioranza di governo sul nome di Claudio Petruccioli, ora la trattativa riparte. E il segretario del Pd Dario Franceschini avrebbe chiesto tempo per mettere a punto la rosa di nomi che gli è stata proposta come ipotesi dai capigruppo Pdl e che ha abbracciato. Anche il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, è convinto che sia «improbabile» uno sblocco in tempi rapidi del rinnovo del vertice Rai. Per sicurezza intanto l’assemblea dei soci Rai prevista per oggi alle 16 è stata aggiornata a mercoledì 18 marzo alla stessa ora e così anche la commissione di Vigilanza, tempestivamente convocata dal presidente Sergio Zavoli per domani e sconvocata oggi per il nulla di fatto. Uno slittamento che chiama alla mobilitazione l’Usigrai, sindacato che domani probabilmente annuncerà lo sciopero. In attesa che i Poli si accordino sul nome, le indiscrezioni parlavano di Marcello Sorgi e Francesco Paolo Casavola insieme al presidente uscente per la terna del Pd. Del resto quella di oggi è stata una giornata di nomi, di voci e di pubbliche dichiarazioni, chiusa dalle parole di Berlusconi. «Ci tengo a dire – ha spiegato il premier – che è molto grande la stima per Petruccioli ma anche che la nostra decisione, in coerenza anche con quanto affermato dal leader del Pd, è stata quella di un rinnovamento e quindi, se vogliamo davvero rinnovare la Rai, credo che la nomina del presidente in carica vorrebbe dire continuità e dunque soltanto per questo che noi abbiamo detto che volevamo un cambiamento». «Sono grato della stima», replica secco Petruccioli che «da politico esperto» fa sapere che è consapevole di quando deve stare zitto. In realtà dopo il no del governo, reso pubblico ieri sera dal Pd, stamattina si erano rincorse le dichiarazioni di stima da parte della maggioranza per il presidente uscente. «Per me Petruccioli andrebbe bene», aveva esordito Domenico Nania e anche Ignazio La Russa aveva affermato: «Si cerca un’intesa ma non ci sono veti su Petruccioli». Poi Pierferdinando Casini aveva chiesto al governo di riflettere «sul fatto che il rifiuto a dare il consenso a Petruccioli è immotivato e mi auguro che si possa varare al più presto questa soluzione, altrimenti bisognerà procedere per subordinate ma mi sembra che questo sia incomprensibile». Petruccioli è difeso da Paolo Gentiloni e Fabrizio Morri che considerano inaccettabile in veto su di lui, ma intanto sono in molti ad avanzare anche pubblicamente altri nomi. Tre parlamentari di estrazione molto diversa avanzano la stessa candidatura: Riccardo Villari, Francesco Storace e Oliviero Diliberto abbracciano l’idea di vedere Enrico Mentana alla presidenza Rai, lanciata dal giornalista del Tg5 Fabrizio Summonte sul suo blog. Ma come al solito sono molti i nomi che circolano: tornano quelli di Paolo Ruffini e Pierluigi Celli, ma tra i più quotati c’è anche Giorgio Assumma, presidente della Siae che è società azionista della Rai con il Tesoro. (ANSA).