(Apcom) – Ha quasi un mese di vita ‘Rai Storia’, il nuovo canale del servizio pubblico nato a budget zero e diretto da Giovanni Minoli. "Questo canale di storia proietta la Rai nel futuro – ha detto oggi il vicedirettore generale della Rai, Giancarlo Leone – il digitale fino a poco tempo fa era uno strumento per pochi, ora per molti, dal 2012 per tutti. Quando l’analogico non ci sarà più, il pubblico potrà accedere agli otto canali della Rai facilmente e gratuitamente".
Il nuovo canale, in onda sul digitale terrestre, sul canale 805 della piattaforma satellitare e in streaming sul portale rai.tv, si compone di vari settori: ‘Res Gestae’, per rivivere gli avvenimenti che hanno cambiato l’Italia e il mondo; ‘Res Tore’ e ‘Res Tauro’ che, avvalendosi del patrimonio audiovisivo della Rai, rappresentano un viaggio nella memoria del Paese; ‘Res Tube’, che dà vita a nuovi modi e linguaggi di documentare il passato e il presente in rete e i programmi di Rai Educational, ‘La Storia Siamo Noi’, ‘Magazzini Einstein’ e ‘Cult book’.
"Rai Storia è un treno che è partito in velocità – ha commentato Minoli – un’avventura che lega la storia al futuro, perché un Paese che non ha memoria fa molta fatica a darsi un futuro. E l’archivio delle Teche Rai è stato indispensabile. Pensate che gli americani non avevano più i materiali dello sbarco sulla luna: hanno potuto riaverli solo perché la Rai aveva convertito i materiali e mantenuto così la documentazione".
Il palinsesto dal primo al 13 marzo ha come protagonisti il femminismo, il decennio 1968-1978 nei filmati di Silvano Agosti, i servitori della patria come Nicola Calipari e Ilaria Alpi, il caso Aldo Moro e il lancio della Fiat 600. "Passare ad un offerta di tre canali ad otto – ha spiegato il Direttore generale della Rai, Claudio Cappon – è stato un lavoro eccellente. Il cambiamento della Rai abbiamo iniziato a immaginarlo due anni fa, quando la nostra programmazione era molto diversa da quella attuale. Questo dimostra che la Rai sa fare progetti all’avanguardia e realizzarli. In due anni abbiamo cambiato il volto della Rai e i dati ci confortano: sono la prova che questa è un’azienda che ha competenze, capacità, intelligenza e cuore".
Nel mese di novembre 2008 History Channel aveva un ascolto medio di 4.942 spettatori e Rai Edu 2 ne aveva 920; nelle prime due settimane di febbraio History ha avuto 5.943 e Rai Storia 4.155. "Questo vuol dire – ha aggiunto Minoli – che gli appassionati di storia che prima si ‘accontentavano’ di History ora che hanno a portata di mano la loro storia la seguono in Rai. Lavorando e rielaborando le 1.800 ore di magazzino de ‘La Storia Siamo Noi’ siamo riusciti a partire a costo zero. Confluiscono nel canale anche le storie di personaggi che contribuiscono a formare la storia del Paese. Le puntate de ‘La Storia Siamo Noi’ su Fiorello e Benigni, ad esempio, hanno ottenuto un grande successo".
Rai Storia ha inoltre lanciato l’iniziativa ‘La nostra memoria’, che all’archivio dei materiali Rai vuole aggiungere i filmati amatoriali degli italiani negli anni ’60 e ’70. "Tra i compiti del servizio pubblico – ha detto il responsabile del digitale terrestre Rai, Luca Balestrieri – c’è anche quello di lavorare sull’identità del Paese. In questo il digitale terrestre fa bene al servizio pubblico".