RAI, sospensione della Bergamini: “La mia vita messa in piazza”. Scoppia la bagarre politica

La sospensione della responsabile marketing della Rai provoca un’insurrezione dei forzisti. Bonaiuti: processo sommario da parte della Rai


Deborah Bergamini (foto), l’ex assistente personale di Berlusconi e attuale responsabile marketing della Rai, è una furia. Dopo lo scoop di “Repubblica”, che ha reso pubblici alcuni brogliacci della Guardia di Finanza in cui sarebbe risultato esplicito uno stretto rapporto tra alcuni dirigenti di Rai e Mediaset, incentrato attorno alla figura dell’ex premier, l’azienda di Stato ha deciso di sospenderla temporaneamente dal suo incarico “per consentire al Comitato etico e all’Internal Auditing di completare il loro lavoro”. La scelta della Rai, a dir la verità poco chiara, arriva dopo le audizioni che hanno visto i protagonisti della vicenda esporre la propria versione dei fatti, con il risultato che per gli altri (Del Noce, Nardello, Benassi e Berti, mentre Vespa non è stato ancora ascoltato) non è stato adottato alcun provvedimento, per la Bergamini, che si sarebbe rifiutata di rispondere alle domande cui è stata sottoposta, sì. “Non sono più la stessa persona di una settimana fa – ha annunciato in un’intervista al “Corriere” dai toni melodrammatici – mettere una vita in piazza non è dignitoso per nessuno”. Nell’intervista, curata da Paolo Conti, la giornalista ha anche negato di aver sentito Mauro Crippa nei giorni precedenti e seguenti la morte di Giovanni Paolo II, smentendo clamorosamente ciò che attesterebbero i brogliacci. Molta solidarietà all’interno dell’azienda ma nessun gesto pubblico, ha lamentato la Bergamini che, tra le altre cose, ha anche aperto un blog dove parla del suo caso e dal quale tenta una autodifesa. Polemiche politiche, al solito, quando di mezzo ci sono la Rai o Berlusconi. Si tratta di un “Processo sommario, una condanna preventiva decisa dagli attuali vertici di sinistra della tv pubblica”, denuncia Paolo Bonaiuti, seguito da tutti gli esponenti del centrodestra della Vigilanza. “La Rai fa bene a non minimizzare e ad agire tempestivamente” è, invece, il commento del ministro Paolo Gentiloni, che si scuote dal torpore in cui è avvolto col suo ddl di riforma. Nei prossimi giorni, intanto, è attesa una risposta da parte del Comitato etico e dell’Internal Auditing, dalla quale dipenderà il futuro della Bergamini in Rai. (Giuseppe Colucci per NL)

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