“I lavoratori di RaiWay che stanno garantendo, con alti standard qualitativi, il passaggio al digitale terrestre, temono per il futuro del servizio pubblico e di conseguenza per il loro posto di lavoro".
E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Slc Cgil, Uil.com Uil, Ugl Telecomunicazioni e Snater. “Il lavoro e la qualità del prodotto sono strettamente legati alla proprietà delle infrastrutture. Le torri, che secondo il Piano Industriale dovrebbero essere cedute, sono lo strumento fondamentale per la diffusione del segnale e, negli ultimi anni, anche un importante elemento di business. Reputiamo le torri strumenti irrinunciabili per la funzione del servizio pubblico”. “Raiway costa alla capogruppo 165 milioni l’anno per la gestione della rete trasmittente, ma ricava da altre emittenti ed aziende di comunicazione una somma di 39 milioni di euro annui tra ospitalità ad altri operatori tv – radiomobili e nolo circuiti – proseguono i sindacati. Nel piano industriale è stato preventivato un ricavo di 300 milioni di euro derivante dalla vendita dell’asset, ossia meno della metà dell’importo che sarebbe stato riscosso dalla Rai con la vendita del solo 49% nel 2001 e che le avrebbe consentito un cospicuo autofinanziamento, mantenendo comunque la quota di maggioranza dell’azienda”. “RaiWay è una delle poche società del Gruppo Rai ad aver chiuso l’anno 2009 in attivo e ad aver prodotto risparmio per milioni di euro grazie alla spinta e disponibilità dei dipendenti e dei sindacati a internalizzare attività rinunciando ad appalti onerosi. Per questo non solo è assolutamente incomprensibile la volontà di fare cassa con un tale patrimonio per poi dover affrontare un affitto pesantissimo, ma apre seri interrogativi sulla gestione amministrativa dell’azienda e sui controlli che su di essa devono esercitare gli organi competenti". “Non da ultimo – ricorda la nota – il termine per la completa digitalizzazione del territorio nazionale, fissato per legge a dicembre 2012, è stato anticipato dal ministro Romani al 2011: tale operazione costa milioni di euro alla Rai.” “Per questo le organizzazioni sindacali chiedono al Dg ed al Cda, che dal piano industriale vengano stralciate le esternalizzazioni e le cessioni. Raiway può incrementare fortemente le entrate, proponendosi ai nuovi assegnatari delle frequenze digitali come operatore di rete. Tale processo virtuoso, oltre a produrre introiti ingenti, potrebbe consentire anche la necessità di ulteriori assunzioni e l’aumento delle capacità professionali e produttive.” “Demotivare i lavoratori, modificando la loro missione, rendendoli semplici spettatori della gestione del sistema trasmittente, mette tale impegno a rischio rendendo la Rai ed il servizio pubblico subalterni al mercato e ai suoi concorrenti”. (Agenparl)