Roma – “This video is no longer available due to a copyright claim by RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A.”. Questo si legge all’indirizzo al quale YouTube fino a tre giorni fa ospitava un video confezionato da un blogger italiano. Il video è stato rimosso e lo stesso accadrà presto per molti altri “spezzoni” delle trasmissioni RAI caricate sul portale del video sharing.
“Avevo fatto un montaggio di un intervento della Littizzetto a Che tempo che fa – spiega Federico M. a Punto Informatico – Era una bella arringa contro Ruini, dove la Luciana rispondeva alle accuse del cardinale. Il mio montaggio era stato visto circa 12.000 volte. Il massimo dei voti con 51 rating, 11 commenti”.
YouTube, come scrive Federico nel suo blog, ha formalizzato la decisione di rimuovere il video con una lettera di avvertimento inviata al suo utente:
“Ti notifichiamo che abbiamo rimosso o disabilitato l’accesso al materiale che segue come risultato di una notifica della RAI secondo cui il materiale è una violazione: Littizzetto e “Eminens”.
Ricorda che ripetute notifiche di violazione porteranno alla cancellazione del tuo account e di tutti i video caricati con quell’account. Per evitare problemi in futuro, cortesemente cancella qualsiasi video sul quale non disponi di diritti, ed evita di caricare altri video che violano i copyright di terzi”.
Nella lettera, YouTube spiega anche come inviare al videoportale una “contro-notifica” e curiosamente fa poi riferimento alla legge statunitense sul copyright: “Ricorda che secondo la sezione 512(f) del Copyright Act, qualsiasi persona che consapevolmente descrive falsamente il materiale o l’attività che è stata rimossa o disabilitata per errore o errata identificazione può essere soggetto a responsabilità (legali)”.
“Il ragionamento dei geniali dinosauri di viale Mazzini – si legge sul blog – è che solo sul portale Rai.it si devono poter fruire i contenuti del servizio pubblico. Così aumenta il traffico e la RAI incassa anche la pubblicità. Cioè robe da chiodi. Che manco Mediaset”.
Di recente RAI aveva attirato su di sé pesanti critiche per aver diffidato YouTube dal continuare a pubblicare propri materiali. Il timore che dal portalone dei video possano sparire le migliaia di video realizzati con materiali RAI si fa ora assai più concreto.
Sebbene RAI abbia in progetto una rivoluzione dei contenuti del proprio portale Internet, tuttora non risultano pubblicati la stragrande maggioranza dei materiali trasmessi né è prevista la possibilità per gli utenti di manipolarli e montarli a proprio piacimento. Anzi, come noto, quei contenuti saranno blindati da una piattaforma DRM.
E proprio in queste ore anche Andrea D’Ambra di Generazione Attiva segnala che la RAI è intervenuta su YouTube: il suo account è stato rimosso e qualsiasi video, anche non RAI, peraltro tutti legati alla sua attività di difesa dei consumatori, sono stati cancellati.
Tutto questo accade mentre solleva rumore una imbarazzante bufala in cui YouTube è cascato nelle scorse ore. Un ragazzo australiano di 15 anni si è spacciato per un legale di ABC chiedendo al portalone di cancellare i video della serie televisiva The Chasers War on Everything. Il ragazzo si è poi scusato con la ABC, non prima però che YouTube cancellasse numerosi video dal proprio database (vedi immagine a lato).
ABC non ha fatto sapere se la cancellazione rientri nelle proprie strategie, ma si è detta preoccupata del fatto che, dopo aver ricevuto quella bufala, YouTube abbia inviato diffide ai propri utenti che hanno caricato quei video. Un’affermazione che sembra tradire l’intenzione di ABC di non perseguire questo genere di violazioni e anzi di temere che le rimozioni possano influire negativamente sulla sua popolarità presso il pubblico.
Ad ogni modo, segnala Slashdot, è curioso che la serie citata nella diffida fasulla sia prodotta da una compagnia di commedianti usi “proprio a questo genere di scherzi”. Ed è ovvio che quanto accaduto susciti polemiche. “Vuoi che un video venga rimosso da YouTube? – scrive Mashable – Manda una diffida spacciandoti per detentore di copyright”.