Il capo dello Stato sulla persistente mancata elezione di un giudice costituzionale e del presidente della Commissione: ”Al di là delle diversità politiche è indispensabile che prevalga la consapevolezza dell’inderogabile dovere costituzionale da adempiere”. E aggiunge: ”Ho avuto un colloquio telefonico con Pannella e gli ho fatto presente che seguo da tempo queste vicende con preoccupazione e impegno”
Roma, 3 ott. (Adnkronos) – L’elezione del presidente della commissione di Vigilanza Rai e quella del giudice della Corte costituzionale sono ”obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi, in quanto toccano la funzionalità di importanti istituti di garanzia”. Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto).
“Ho avuto un cordiale colloquio telefonico con l’on. Marco Pannella, in relazione alla lettera inviatami dalla Segretaria dei Radicali Italiani e allo sciopero della fame del leader radicale, per la persistente mancata elezione di un giudice costituzionale e del Presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai – si legge nella dichiarazione del capo dello Stato – A Marco Pannella, di cui ben conosco il disinteressato rigore nell’esigere il rispetto di adempimenti costituzionali, ho fatto presente la preoccupazione e l’impegno con cui da tempo seguo queste vicende. Lo sanno bene i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati”.
”Si tratta di obblighi a cui il Parlamento non può ulteriormente sottrarsi, in quanto toccano la funzionalità di importanti istituti di garanzia – ammonisce Napolitano – Le norme e le prassi vigenti prevedono per fondati motivi di equilibrio, a tutela del pluralismo e a presidio dello Stato di diritto, l’espressione di maggioranze qualificate e la realizzazione di ampie intese in Parlamento per perfezionare gli adempimenti di cui oggi si lamenta la violazione. Tali norme non hanno però impedito – in anni recenti, e segnatamente all’inizio della XV legislatura – il rispetto di scadenze e vacanze delicate. E’ indispensabile che su ogni pur comprensibile diversità di valutazioni politiche prevalga la consapevolezza dell’inderogabile dovere costituzionale da adempiere.”