E’ un caso che scotta, quello del mancato rinnovo del contratto tra Sky e Rai. Tanto che il direttore generale della concessionaria tv pubblica, Mauro Masi, ha intenzione di rendere pubblico il dossier steso insieme al suo vice Giancarlo Leone e gia’ consegnato ai componenti del Cda. Il documento Masi-Leone, si legge sul Messaggero, stima intorno ai 500 mln di euro in tre anni il risultato economico che verrebbe a maturare nel medio periodo restando sulla piattaforma satellitare di Murdoch. Secondo la Rai, scrive il quotidiano, Sky potrebbe infatti approfittare del progressivo spegnimento del segnale analogico facendo il pieno di abbonamenti: da qui al 2013, anno in cui il digitale terrestre entrera’ completamente a regime, secondo viale Mazzini Sky potrebbe arrivare a 9 mln di abbonati, quasi il doppio di quelli attuali, e a uno share del 17%. A quel punto la pay tv raccoglierebbe ascolti su tutto il bouquet di canali, togliendo alla Rai 3-4 punti di share, con una perdita di introiti pubblicitari superiore appunto ai 500 mln di euro. Uno scenario apocalittico per Rai e Mediaset, tanto che, per scongiurarlo, la concessionaria pubblica punta a mantenere con il digitale terreste il predominio del telecomando generalista su quello della pay tv, pianificando di sottrarre alla piattaforma di Sky anche le prime tre reti (che per ora sono rimaste accessibili anche sulla piattaforma di Murdoch). Sul fronte Mediaset il silenzio sulla vicenda è completo, ma è evidente che il Biscione ha ancora piu’ motivi della Rai per contrastare Sky, visto che deve promuovere la propria offerta di pay tv sul DTT. Per il momento sia Rai che Mediaset cripteranno su Sky tutti gli eventi per i quali non dispongono dei diritti extra italiani, in particolare partite di calcio e telefilm "pregiati", poi si vedra’ come procedere anche alla luce dei risultati della nuova piattaforma satellitare Tivu’.