Le critiche per l’impaginazione del Tg e per i suoi editoriali sono "incomprensibili", "infondate" e "surreali". Auguto Minzolini, ascoltato in Vigilanza Rai, si è difeso con decisione degli attacchi che gli sono piovuti addosso in questi mesi.
Il direttore del Tg1 ha prima sottolineato i risultati della sua gestione: "Dal 13 settembre al 9 ottobre il Tg1 è il primo telegiornale, con il 29% di share e oltre 6milioni di spettatori, in vantaggio del 3,3% di share sul Tg5". Poi ha affrontato la questione notizie date o non date: "Le critiche che mi sono state rivolte sono incomprensibili. Mi hanno accusato di avere dato troppo spazio al Governo e poco al Parlamento quando il Parlamento era chiuso per ferie. Per non parlare del fatto che ci sono argomenti, come l’influenza ‘A’, che non hanno implicazioni politiche, anche se a parlarne è il viceministro Fazio o chi per lui". Rimandate al mittente anche le polemiche sulla vicenda escort: "Il Tg1 ha dato tutte le notizie che riguardano la politica. C’è una differenza tra Mani pulite e oggi: allora si partiva da un avviso di garanzia, oggi ci sono solo processi mediatici". Per Minzolini, il Tg1 ha il dovere di affrontare questi casi "con prudenza e sobrietà: cosa sarebbe accaduto se avessi riportato la guerra mediatica dell’estate?". Ma è soprattutto sulle critiche per il suo editoriale sulla manifestazione sulla libertà di stampa che il direttore del Tg1 si è indignato: "Una polemica surreale. Sarei il primo esempio di censore censurato. L’editoriale era corretto. Fare editoriali è giusto. Riotta ne fece 15, per non parlare di Curzi. Non si puo’ tirare in ballo la filosofia del servizio pubblico in maniera strumentale. Eviterei le ipocrisie. Ho interrotto ogni collaborazione da quando guido il Tg1, ho il diritto di avere una sede per esprimere opinioni, in virtù di quello stesso articolo 21 in nome del quale si è manifestato in piazza". (Adnkronos)