Giovedì scorso a Milano, Carlo Freccero (foto), direttore di RaiSat, ha presentato i nuovi palinsesti delle reti satellitari della Rai per la prossima stagione televisiva. “I canali analogici hanno ancora un ruolo prioritario sul mercato – ha tenuto a precisare Freccero, tra gli epurati di lusso dell’“editto bulgaro” – le reti più viste sono Raiuno e Canale5. Il futuro del digitale è promettente, ma è anche vero che mentre si parla della crescita esponenziale di Internet in Italia ci sono milioni di analfabeti: la generalista è ancora l’unico mezzo per arrivare a tutti”. La valorizzazione della piattaforma digitale, però, è assolutamente necessaria per tenersi al passo coi tempi e soprattutto per reggere la concorrenza del rivale Mediaset, di Sky e di Fox. “I prodotti made in Italy non devono avere complessi o problemi di sudditanza – ha proseguito il direttore – sono prodotti che oggi mancano nell’offerta di Sky e Fox, forti soprattutto di telefilm americani e di programmi stranieri”. Le novità più importanti passeranno per quattro canali: RaiSat Cinema, RaiSat Premium, RaiSat Extra e RaiGulp, che negli ultimi anni hanno ottenuto buoni risultati. In particolare, sulla rete Premium vengono trasmesse alcune trasmissioni e fiction storiche della Rai. Il progetto di Freccero è quello di accompagnare ad ogni sceneggiato un approfondimento sulle radici storiche da cui trae origine. RaiSat Cinema, invece, farà precedere ogni film da un breve (5-6 minuti) “dietro le quinte”, nel quale saranno spiegate e svelate alcune curiosità inerenti la produzione. RaiSat Extra, infine, si occuperà, nel trentennale della sua scomparsa, di ricostruire i 55 giorni di prigionia di Aldo Moro (16 marzo – 9 maggio 1978), riesumando vecchi telegiornali, trasmissioni dedicate al rapimento, discorsi dell’ex leader Dc e degli altri uomini politici del tempo. “RaiSat può addirittura ridare autorevolezza a Viale Mazzini nel suo ruolo di servizio pubblico”, si sbilancia Freccero. Ma il vero obiettivo è quello di abbracciare nuovi target di pubblico, con attenzione particolare alla fascia “teens”, che la Rai ha perso da tempo. Per farlo, è in progetto la creazione di altri due canali, da destinare al digitale terrestre, “che sicuramente non si chiameranno Rai Quattro e Rai Cinque continua ancora Carlo Freccero – Il quattro è un numero abbastanza particolare per il sistema televisivo italiano, noi vorremmo caratterizzare il canale come una rete giovane, densa di energie”. (Giuseppe Colucci per NL)