Il neo direttore di Rai International, Pietro Badaloni, ex volto del Tg1 nei servizi da Parigi, ha annunciato che dal prossimo 21 giugno il canale satellitare Rai International muterà nell’aspetto e nei contenuti. Grazie ai 70 milioni messi a disposizione dal Governo e dalle casse di Viale Mazzini, assisteremo ad un restyling sostanziale, con uno spazio maggiore riservato a news, informazione, alla diffusione della lingua italiana per gli italiani all’estero e, probabilmente, con il cambio del marchio, passando al nome di Rai Italia, con il simbolo della farfalla, come le reti Rai tradizionali. Resterà invariata la presenza in palinsesto delle trasmissioni di punta dell’emittente (e del servizio pubblico analogico): La domenica sportiva, Ballarò, Anno Zero, Porta a Porta e Cristianità, programmi che, più di qualunque altro, rispecchiano il volto dell’Italia e degli italiani, nel bene e nel male. Badaloni, inoltre, ha annunciato l’intenzione di coinvolgere nel suo progetto altre testate della Rai, iniziando da Rai News 24 e dalle redazioni regionali. E poi nuove rubriche, da Italia On demand di Oliviero Beha ai programmi realizzati dalla coppia De Fornari-De Antoni in collaborazione con l’Accademia della crusca. In pratica, nelle intenzioni di Pietro Badaloni c’è l’ampliamento della base d’utenza (superare gli attuali 2 milioni di abbonati) e la “conquista” di territori inesplorati: “ci vedono solo nell’Est Europa, noi vorremmo riscoprire l’America, e anche l’Australia, l’India, l’Africa stessa, e ancora l’Europa”. Obiettivi molto ambiziosi, insomma, per il raggiungimento dei quali sarà necessaria molta strada, distaccandosi dall’attuale immagine che Rai International dà dell’Italia e degli italiani, decisamente anacronistica. (L.B. per NL)