(ADUC.it) – Claudio Cappon, direttore generale Rai, disegna la sua personalissima manovra economica per cercare di mantenere in salute l’azienda di Servizio Pubblico che sta sentendo sulla sua pelle tutti gli effetti della crisi economica con una “gelata” degli investimenti pubblicitari, con una previsione di un ‘buco’ di 40 milioni di euro nella raccolta rispetto alle previsioni. Dopo aver preso carta e penna il 7 ottobre scorso e aver preannunciato i tempi bui che stavano per investire il “cavallo”, negli ultimi giorni il Dg – sebbene sia in scadenza e in attesa che arrivi il suo successore – si è dato molto da fare per far arrivare a tutti “forte e chiaro” il senso del pericolo incombente.
Pare che abbia scritto nuovamente a tutti i direttori Rai, chiedendo loro risparmi su quello che è ancora in cassa del budget 2008 e poi preannunciando misure scomode e dolorose in termini di viaggi e di riunioni in giro per l’Italia e per il mondo: pochi spostamenti, molte teleconferenze e addio lussi da business class.
Poi è passato agli interlocutori esterni. Tre riunioni in due giorni con l’Apt, l’associazione dei produttori televisivi, i produttori stessi e gli agenti delle star. Il messaggio è stato diretto: non ci sono margini per aumenti, andiamo a tagliare su tutto e su tutti. Perché, ha detto Cappon ai suoi interlocutori, se la Rai resta sana è un bene per tutti quanti voi.
Quindi è tornato alla carica con i dirigenti Rai. Nella sala al pian terreno di Viale Mazzini ha riunito intorno a un tavolo tutti i responsabili di reti, strutture e prodotto e ha ripetuto loro la stessa solfa: dobbiamo risparmiare, se le previsioni non cambiano, perché nel 2009 “dobbiamo recuperare 100-150 milioni di euro”. “E’ una responsabilità di tutti voi, di tutti noi – avrebbe detto Cappon ai dirigenti – perché‚ è nostra responsabilità dare una prospettiva, un futuro a questa Azienda”.
I budget assegnati alle strutture, ha chiarito, saranno tutti al ribasso e l’obiettivo complessivo è quello di riportare il livello di spesa complessiva al 2007. “Saranno budget ‘flessibili’ perch‚ la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare e noi essere costretti a intervenire nuovamente”, avrebbe spiegato il Dg a una platea particolarmente silenziosa.
E, ha detto ancora duro Cappon, non ci sono margini al momento per sperare che gli scenari mutino non ci si puó aspettare – vista la precarietà del vertice aziendale – che si possa intervenire con una ristrutturazione. “La struttura aziendale è quella data, contiamo sulla collaborazione di tutti, portateci soluzioni e non problemi”. A reti, strutture e testate resta dunque l’autonomia del “dove” andare a tagliare ma non del “se” tagliare.
Sforbiciando un po’ qua e un po’ là, Cappon spera di portare a casa il risultato: “Sono fiducioso che si possa fare se tutti collaboriamo”. Quanto alla possibilità di tagli imposti dall’alto direttamente su produzioni o programmi, Cappon ha risposto laconico: “Se qualcuno non si sa regolare da solo…”.