Innovativa e dirompente, nel linguaggio e nei contenuti. Ultima nata ma, alla boa dei trent’anni che compie domani, rete di successo nonostante la forte connotazione culturale.
E’ questo e molto altro Raitre, il terzo canale del servizio pubblico, festeggiato oggi a viale Mazzini da presidente e direttore generale, Paolo Garimberti e Mauro Masi, insieme allo stato maggiore del canale, con tutti i direttori di rete e tg schierati in prima fila e i parenti del direttore storico, Sandro Curzi. ”Ho avuto la fortuna di lavorare con Curzi al tg3 – ha ricordato Garimberti – e tutto quel che potevo imparare sulla televisione l’ho imparato li’. E’ stata un’esperienza di giornalismo bellissima perche’ si lavorava in allegria. Raitre e’ stata grande nell’innovare il linguaggio e i contenuti, in alcuni casi dirompenti”. Negli anni ’80 con la direzione di Angelo Guglielmi, la svolta, con il passaggio dalla ”televisione pedagogica” alla ”neo-televisione”. Una tv – ha spiegato lo stesso Guglielmi – ”dal taglio diverso, che tenesse conto dei nuovi stili di vita e dei nuovi bisogni e facesse un grande uso della diretta per trasmettere la realta’ del Paese”. Una rete, la terza, che oggi, per dirla con il direttore Antonio Di Bella ”va solo preservata ed espansa nelle sue grandi qualita”’, con un tg ”dall’identita’ giornalistica molto riconoscibile che – ha detto il direttore Bianca Berlinguer – lo rende diverso dagli altri”. Nell’occasione, e in memoria di Curzi, la Rai ha varato infine un premio di giornalismo che porta il nome del direttore del tg3 passato alla storia come ‘telekabul’, riservato a giornalisti professionisti inseriti nell’elenco dei cosiddetti ‘precari Rai’. Premio: uno stage di due mesi presso una televisione straniera con un corso intensivo di lingua. (Asca)