“E’ stata una vera battaglia – afferma Paolo Landi – ma ora siamo soddisfatti. I programmi Rai che sul satellite vengono oggi criptati, verranno finalmente garantiti a tutti gli abbonati, gratuiti per quei cittadini sinora impossibilitati a ricevere il segnale terrestre. Importanti anche le modifiche sulla multimedialità, che consentiranno agli abbonati di vedere i programmi Rai anche dalla Rete e di poterli scaricare. Delusione invece per la composizione della commissione sulla qualità della Rai, che vede un solo rappresentante degli utenti, mentre la Rai mantiene la presenza del 50%. DI fatto siamo ancora al punto del controllato che diventa controllore”.
SATELLITE
La Commissione si è mossa in sintonia con quanto proposto da Adiconsum nel Comitato “Italia digitale”. La nostra proposta prevede infatti la dotazione agli abbonati di una smart-card per decrittare i canali sul satellite. I programmi Rai finora criptati verranno quindi resi disponibili a tutti. La commissione ha inoltre riconosciuto la necessità di fornire gratuitamente l’adeguamento tecnologico per l’accesso a quegli utenti, più di un milione, impossibilitati a ricevere il segnale terrestre.
COMITATO
Il Comitato di controllo rimane di sei membri, di cui tre designati dalla Rai, uno solo designato dal Consiglio Nazionale degli Utenti, uno designato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e uno designato dal Ministero, con funzioni di Presidente. La decisione di dare al Presidente del comitato possibilità di decidere in caso di parità di voto, è poco più di un palliativo.
MULTIMEDIA
Anche qui sono state accolte molte delle richieste di Adiconsum per un approccio alla Rete equo e solidale, aperto e interoperabile:
I contenuti dovranno essere resi disponibili in Rete al termine delle trasmissioni
I contenuti dovranno essere pubblicati in formati coerenti con la neutralità tecnologica.
Si avrà la possibilità di scaricare, modificare e ridistribuire via internet i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla Rai mediante proventi dei canoni di abbonamento
Meno chiaro il punto che vuole “rendere accessibili i propri contenuti audiovisivi on line nei formati tecnologici e di fruizione più diffusi nel Paese”, essendo il formato Windows media video di gran lunga il più diffuso. Adiconsum vigilerà affinché questo punto venga applicato nel più corretto spirito di garantire formati interoperabili.
Siti e portali operanti sul territorio nazionale potranno distribuzione i contenuti pubblicati in Rete sulla base di criteri equi e non discriminatori, ovviamente nel rispetto dei criteri commerciali.
Manca un chiaro richiamo al rispetto delle normative del consorzio W3C, cui l’Italia è membro. Una scelta che non comprendiamo, anche perché in Rai esistono le competenze e le professionalità per il raggiungimento di questo obiettivo. Una battaglia che Adiconsum intende portare avanti.