Rai, festa da Campioni
La vittoria del Milan nella finalissima di Champions League regala alla tv pubblica degli ascolti da record. Nonostante la concorrenza spietata
Il Milan è sul tetto d’Europa, la Rai è sul tetto dell’Auditel. Erano tredici anni che i diritti televisivi per le gare di Champions League non finivano in mano alla Rai (l’ultima volta nel 1994, altra finale ed altra vittoria dei rossoneri), ma a Mediaset. L’azienda televisiva di Stato, però, ha scelto proprio l’anno giusto per tornare alla carica con il trofeo più importante d’Europa. Nel 1994, certo, la concorrenza non era spietata come oggi: tv satellitare (che ha dedicato due giorni di palinsesto interamente a quest’evento), digitale terrestre (con, addirittura, tre canali differenti destinati alla trasmissione della partita, con altrettante telecronache diverse: quella istituzionale di Piccinini, quella “da tifoso” di Pellegatti e quella dissacrante della Gialappa’s), maxischermi nelle piazze. Eppure mamma Rai è riuscita, al termine d’una cavalcata che ha visto (buon per loro) le squadre italiane, con il Milan in particolare, dominare la scena europea, nell’intento d’ottenere degli ascolti da record, nonostante il modo di raccontare il calcio forse un po’ “old style”. Una media di 13 milioni e 20mila spettatori, uno share del 47,55%, punte di oltre 14 milioni e del 50%. Sono cifre da capogiro, che hanno ripagato la Rai dell’enorme sforzo economico sostenuto per acquistare i diritti. (Giuseppe Colucci per NL)