Rai e Mediaset, una rete in meno! Sì. Forse, no… TI Media invece sì

(Media 2.0 – il blog di Marco Mele) – Una rete in meno a Rai, Mediaset e Telecom Italia, con le nuove regole varata (a maggioranza, dopo un duro confronto) dall’Autorità per le comunicazioni? Vediamo. Le reti digitali possono essere Dvb-T o Dvb-h, queste ultime per veicolare la tv in diretta agli appositi videofonini. Lo schema concordato dall’Ue insieme all’Agcom e trasferito nella delibera approvata martedì sera, riguarda solo le reti digitali (multiplex) in Dvb-T. Rai ne avrà due per l’analogico e due per il digitale e Mediaset altrettanto.  Mediaset, oggi, ha due reti digitali in Dvb-t e tre reti analogiche. Rinuncia, quindi, a una rete? Un attimo. Telecom Italia Media, che ha due reti analogiche e due digitali ne avrà tre, Rete A 2, Europa 7, D-Free e ReteCapri una a testa. In tutto, sedici reti nazionali, alle quali si aggiungono le cinque che saranno assegnate con procedura competitiva. Saranno divise in due lotte: a quello di tre reti sono escluse Rai e Mediaset e TI media che potranno entrare in gara per le altre due. Rai e Mediaset potranno conquistarne una a testa, la quinta, con l’obbligo, per cinque anni, di cedere a terzi il 40% della capacità trasmissiva della quinta rete. A queste 21 reti nazionali (16+5) in DVB-T, però, se ne devono aggiungere, per le tv nazionali, 3 o 4 in Dvb-H per un totale di 25 reti digitali nazionali (e alle locali? Undici o dodici). Tre per la tv mobile sono già assegnate. A chi? Una a Rai, una a Mediaset e la terza a H3G. La quarta, se ci sarà spazio nell’etere, andrà in gara. Mediaset e Rai potranno quindi arrivare a cinque reti più una di tv mobile, con il solo limite del 40% su una rete per cinque anni. In Sardegna, il cui modello è stato contestato dalla commissione Ue, che ha pretesto nuove regole, Rai e Mediaset hanno cinque reti in Dvb-t più una in Dvb-h. TiMedia ha quattro reti e – a meno di non vincere una gara cui difficilmente parteciperà – sarà l’unica ad averne davvero una in meno. Ultima modesta domanda: quanto valgono queste frequenze – pensiamo a quelle per l’Umts o per il Wi-Max, che richiedono costi molto superiori per costruire la rete? Quanto pensa d’incassare lo Stato? Negli Usa At&T ha pagato per tre frequenze ex-televisive 4,75 miliardi di dollari per la banda larga mobile. L’asta competitiva ha reso al Governo Usa 20 miliardi di dollari.

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