Il pubblico in studio non può essere parte attiva, il conduttore di talk show deve mostrarsi terzo ed effettivamente imparziale, gli ospiti devono essere intervistati in sequenza di contraddittorio e deve essere assicurato tedenzialmente lo stesso tempo di parola a ciascuno.
Non è una nuova circolare ma come si legge a inizio pagina un "appunto per direttori di rete e direttori di testata" sui programmi di approfondimento informativo, che fa riferimento alla nota circolare del 24 agosto e che ne precisa ulteriormente alcuni punti. A quanto apprende l’Adnkronos, il direttore generale della Rai Mauro Masi, in vista della ripresa dei più importanti talk show e programmi d’approfondimento informativo, ha scritto un nuovo ‘vademecum’ in cinque punti, anche alla luce del mandato ricevuto all’unanimità dal Cda – come sottolinea nell’appunto – per "garantire il rispetto puntuale della normativa vigente e della governance aziendale in termini di pluralismo, di contraddittorio e di completezza dell’informazione”. Il secondo punto riguarda il pubblico in studio: "Non deve essere prevista in alcun modo la presenza in studio del pubblico come ‘parte attiva’, in linea di principio neppure con applausi. La selezione del pubblico deve essere affidata alle competenti e preesistenti Strutture aziendali". Terzo punto: "I ‘talk-show’ devono garantire, sempre e nella stessa trasmissione, il rispetto dei principi del pluralismo e del contraddittorio ad eccezione ovviamente delle trasmissioni articolate su un unico rappresentante politico. A tal fine si considera rilevante e vincolante l’individuazione e la gestione anche degli opinionisti e dei tecnici di settore, che peraltro devono anch’essi essere individuati secondo i medesimi principi di pluralismo e di contraddittorio". Quarto: "Sempre nei ‘talk-show’, in analogia con quanto avviene negli altri paesi europei, il conduttore nel corso della trasmissione deve mostrarsi terzo ed effettivamente imparziale". Infine, quinto ed ultimo punto: "Le interviste ai partecipanti devono essere realizzate in sequenza di contraddittorio assicurando tendenzialmente a ciascun ospite lo stesso tempo di parola". Il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita parlano di circolare ”bavaglio”. ”Siamo in presenza – affermano – di una vera e propria emergenza democratica che si chiama conflitto di interessi e subordinazione del servizio pubblico all’esecutivo”. La replica arriva da ambienti della direzione generale dove si osserva che "è davvero fazioso ed incomprensibile il riferimento a presunte ‘circolari bavaglio’ in relazione a normali rapporti dialettici tra Direzione Generale e Direzioni di Reti e Testate”. Intanto, dopo l’ok dell’Idv (”la voteremo se specificheranno meglio alcune cose”, aveva detto ieri Di Pietro) anche il Pd dà il suo appoggio ad una mozione dei finiani sul pluralismo dell’informazione televisiva pubblica. L’iniziativa era stata annunciata venerdì scorso da Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Fli (”per impegnare il governo, nell’ambito del contratto di Servizio con la Rai, a garantire i diritti di tutte Istituzioni e di chi le rappresenta e il pluralismo”, aveva detto). "Chi ha una responsabilità parlamentare deve ottenere risultati, non fare bella figura – dice Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera, nel corso del forum a ‘Repubblica tv’ -. So di questa mozione sulla libertà di stampa” da parte di Futuro e Libertà, ”se ci sarà siamo pronti a sostenerla, perché per farla passare in Parlamento servono tutti i voti delle opposizioni e quelli di Fli". Il testo della mozione ancora non è pronto, manca l’ok definitivo, ma i tempi per presentarla in Parlamento dovrebbero essere brevi (una o due settimane). Futuro e libertà sta mettendo a punto gli ultimi ritocchi. Bocche cucite sui contenuti, ma imparzialità e neutralità sono le parole chiave attorno a cui ruoteranno le richieste dei finiani. Il deputato Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia, è impegnata a scrivere il documento insieme al capogruppo a Montecitorio di Fli Italo Bocchino. (Adnkronos)