Calo di ascolti per Radio Rai e conseguente ”ripensamento” della sua missione. A confermare il trend e’ il direttore generale della Rai, Mauro Masi in audizione in commissione di Vigilanza.
”Radio Rai, con tre canali e due servizi a copertura limitata e senza pubblicita’ – ha detto Masi -, ha mantenuto la quota di share della radio al 20%, mentre Radio Francia fa il 21%. E se Radio Uno ha un ascolto medio in calo dell’8,6% su base annua, Radio Due presenta una contrazione significativa che raggiunge il 17,2% di audience annuo”, anche a causa del mancato effetto-Fiorello nelle rilevazioni del 2009. Ascolto ”sostanzialmente invariato” invece per Radio tre: 1,9 milioni di ascoltatori nel giorno medio. Calo infine anche per Isoradio: -12% nel primo trimestre, dovuto anche ”alle condizioni meteorologiche sfavorevoli che non hanno agevolato la mobilita”’. ”Il settore – ha sottolineato il dg – necessita di un ripensamento della missione e il calo di ascolti e’ un campanello importante soprattutto riguardo al target giovane”. In futuro sara’ dunque ”l’offerta ad andare a cercare la domanda”. (ASCA)
”Radio Rai, con tre canali e due servizi a copertura limitata e senza pubblicita’ – ha detto Masi -, ha mantenuto la quota di share della radio al 20%, mentre Radio Francia fa il 21%. E se Radio Uno ha un ascolto medio in calo dell’8,6% su base annua, Radio Due presenta una contrazione significativa che raggiunge il 17,2% di audience annuo”, anche a causa del mancato effetto-Fiorello nelle rilevazioni del 2009. Ascolto ”sostanzialmente invariato” invece per Radio tre: 1,9 milioni di ascoltatori nel giorno medio. Calo infine anche per Isoradio: -12% nel primo trimestre, dovuto anche ”alle condizioni meteorologiche sfavorevoli che non hanno agevolato la mobilita”’. ”Il settore – ha sottolineato il dg – necessita di un ripensamento della missione e il calo di ascolti e’ un campanello importante soprattutto riguardo al target giovane”. In futuro sara’ dunque ”l’offerta ad andare a cercare la domanda”. (ASCA)