“La raccolta pubblicitaria per gli ultimi mesi dell’anno ha subito una contrazione improvvisa, con tassi a doppia cifra. Le prospettive per il 2009 fanno presagire un impatto sui ricavi Rai che, pur non pienamente valutabile, potrebbe non essere dissimile da quello verificatosi successivamente agli attentati dell`11 settembre 2001”. L’oscuro presagio l’ha pronunciato il direttore generale della Rai, Claudio Cappon. Il 7 ottobre scorso ha scritto a tutti i dirigenti, consociate comprese, una missiva con il seguente oggetto: “Crisi finanziaria e impatto sul servizio pubblico radiotelevisivo”. E – per capire come stanno realmente le cose – ha chiamato al capezzale del cda i vertici della Sipra, concessionaria della pubblicita’. Si sono presentati l’ad, Maurizio Braccialarghe, e il presidente, Roberto Sergio. E i due dirigenti hanno confermato che la crisi di Wall Street si sta facendo sentire anche in Viale Mazzini. Hanno spiegato come i risultati Sipra siano rimasti in linea con l’obiettivo del +2 per cento fino settembre 2008. Poi sulla raccolta pubblicitaria si e’ addensata un’improvvisa nebbia. Al 15 ottobre – a quanto apprende il Velino – ci sarebbe stata una contrazione delle entrate del 10 per cento sullo stesso mese del 2007, dovuta in particolare a un crollo del comparto auto (-15 per cento). E per novembre ci sono “grossi problemi di visibilita’ sul mercato”. È scomparsa, infatti, la programmazione a medio lungo temine dei big spender: all’improvviso si investe in pubblicita’ di settimana in settimana. La Sipra, insomma, che ha chiuso il 2007 con un +0,3 a quota 1,447 miliardi di euro non raggiungera’ quel 2 per cento promesso ad inizio stagione. E considerando che il canone Rai rimarra’ a quota 106 euro, e non si prevedono inversioni di rotta sull’evasione, il successore di Cappon dovra’ probabilmente riscrivere i conti fatti nell’ultimo piano industriale.
(Gianluca Vacchio)