Il presidente e il direttore generale Rai, oggi insieme in commissione di Vigilanza, sollevano il problema del calo degli ascolti del Tg1.
Ed è scontro diretto tra Paolo Garimberti e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini. I risultati di ascolti di reti e tg, in particolare Tg1 e Rai1, preoccupano i vertici dell’azienda, che nel cda di giovedì prossimo avvieranno una «riflessione complessiva». Ma oggi a San Macuto si è parlato anche del calo degli introiti pubblicitari e di Report, altri temi del prossimo consiglio. Lorenza Lei chiede «cosa sia successo» al Tg1 delle 20 che registra circa il 20% di share. Garimberti parla di «problema molto serio» e interpreta così i dati: «Lo spettatore avverte che l’informazione non è completa, non è adeguata allo standard della rete ammiraglia». E così, in cda «le criticità delle reti andranno esaminate» e «bisogna fare qualcosa perchè torni a fare il Tg1», sottolinea il presidente. Il momento è delicato: «O riportiamo la nave sulla rotta o affonda», avverte Garimberti. Minzolini contrattacca invitandolo a preoccuparsi «più di Rai1, che perde il doppio del Tg1». «Si preoccupi di fare bene il suo lavoro, dei contenuti del suo tg e dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti», replica il presidente Rai. «E Garimberti faccia il presidente… di tutti», chiosa Minzolini. Il direttore di Rai1 Mauro Mazza taglia corto: «Da molti mesi quello delle 20 è l’unico tg nella storia della tv mondiale che fa meno share del programma che lo precede». A prendere le difese del telegiornale della rete ammiraglia Rai è Alessio Butti, capogruppo del Pdl in Vigilanza («Il Tg1 gode di ottima salute»), mentre il responsabile del Forum Ict del Partito Democratico, Paolo Gentiloni attacca: «Nove punti in tre anni sono davvero troppi». Giovedì in cda si parlerà anche del calo della raccolta pubblicitaria, che ha costretto la Sipra a «rivedere al ribasso le proprie stime con una diminuzione di 40 milioni di euro della raccolta prevista», spiega il dg, annunciando che al consiglio interverranno anche i vertici della concessionaria. «La Rai – assicura Lei – sta attuando tutti gli interventi necessari per garantire il conseguimento quantomeno del pareggio del conto economico 2011». Sottolinea comunque che ulteriori manovre di contenimento dei costi potrebbero avere conseguenze negative sulla qualità e sulla competività. Tra le altre novità, il dg annuncia anche la possibilità di un’azione giudiziaria per il recupero, dallo Stato, dello sbilancio tra spese per obblighi di servizio pubblico e mancate entrate. In particolare sul mercato pubblicitario, Garimberti denuncia: «non siamo in ‘par condiciò», con «il grande mistero imprenditoriale» della Rai che «resta leader di ascolti ma raccoglie meno sulla pubblicità». E agli investitori dice: «resistete alle pressioni per non fare investimenti in Rai». Insomma, «c’è qualche anomalia di troppo», anche a fronte della questione governance, perchè «facciamo una gara di corsa con un piede legato», mentre abbiamo bisogno «di competere e di farlo liberamente». Ma oggi si è parlato anche di Report, Santoro, Annunziata, Fazio e Floris. Il dg: «Farò il possibile per garantire la messa in onda di Report nei tempi previsti nel palinsesto approvato», trovando anche una «soluzione transitoria» sulla questione della tutela legale. Confermati Lucia Annunziata e Floris, su Michele Santoro il dg dice: «Valuterò e sottoporrò al cda le sue proposte». E di Fazio racconta: «Era già uscito dall’azienda, aveva già avuto una trattativa con La7, abbiamo lavorato per riaverlo». Infine, sul fronte inchieste interne sul caso P4 e sulla presunta struttura Delta, Lei assicura di «non aver subito pressioni da chicchessia. Pressioni – insiste – che non avrebbero e non potrebbero mai sortire alcun effetto». E ricorda che la Rai ha incaricato un legale per assistere l’azienda «in ogni sede giudiziaria competente nella quale dovesse risultare parte offesa o danneggiata». All’ordine del giorno del cda di giovedì, anche la creazione della Direzione Genere Fiction, che dovrebbe poi andare a Fabrizio Del Noce. (ANSA).