Sono 817 mila gli italiani che hanno dichiarato di non avere una tv entro la scadenza del 16 maggio e che non pagheranno il canone; Giacomelli parla di un ritorno alla normalità, mentre Altroconsumo porta il decreto attuativo al Tar.
Sono 817mila le dichiarazioni pervenute all’Agenzia delle Entrate per ottenere l’esenzione dal canone, di cui poco più del 25% per via telematica. L’ha fatto sapere Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia, durante un’audizione presso la commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, la quale ha inoltre ricordato come la scadenza per presentarle era fissata al 16 maggio, costringendo gli uffici da lei diretti a fare “i salti mortali” pur di rispettare i termini; addirittura, fa sapere la Orlandi, sono state accettate “anche le dichiarazioni arrivate nei giorni immediatamente successivi” alla scadenza e i dati “arrivati prima della pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con formati non idonei” per riuscire a raccogliere più informazioni possibili. Adesso, chi non ha presentato la dichiarazione pur non possedendo un televisore, dovrà comunque pagare la prima rata da 70 euro prevista per luglio e potrà dichiarare di essere esente per il secondo semestre dell’anno entro il 30 giugno. Si ricorda, inoltre, che la dichiarazione dovrà essere presentata ogni anno entro il 31 gennaio per evitare il pagamento di tutte le dodici rate; quelle pervenute dal primo di febbraio al 30 giugno, invece, garantiranno l’esenzione soltanto per il secondo semestre. Secondo il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Antonello Giacomelli, si può affermare che “siamo tornati alla normalità” dal momento che i numeri dell’Agenzia delle entrate “si avvicinano ai dati che risultano a Istat sulle famiglie che non hanno la televisione”. Di tutt’altro avviso sono, invece, le associazioni dei consumatori: da una parte c’è l’Unione nazionale dei consumatori, la quale sostiene come i conti non tornino affatto e che mancano all’appello 127mila famiglie che non hanno un televisore ma hanno mancato la scadenza. Altroconsumo, invece, si muove in modo nettamente più drastico, impugnando al Tar il decreto attuativo sul canone Rai che considera illegittimo, in quanto emesso “con quasi 4 mesi di ritardo rispetto alla data prevista” e che a causa di questo ritardo “è superato, contiene disposizioni già note, come il primo addebito del canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica di luglio o quella relativa all’autocertificazione da presentare per chi non possiede il televisore, il cui termine ultimo è già scaduto lo scorso 16 maggio”. Inoltre, mancherebbero ancora “provvedimenti su aspetti essenziali per i consumatori”, come il da farsi in caso di addebiti avvenuti erroneamente. Intanto il mese di luglio è alle porte e, con la prima rata, vedremo se un altro nodo molto discusso nei mesi precedenti (quello riguardante la fatturazione separata a carico delle imprese elettriche) sarà risolto in tempo. (E.V. per NL)