Roma – Il Canone della Discordia, il famigerato e controverso Canone RAI, nel 2008 peserà per 106 euro. La conferma a quanto già emerso nelle scorse settimane è arrivata ieri, quando il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha posto la sua firma sotto il decreto che “ritocca” il Canone.
Per la RAI, questo significa poter incassare l’anno prossimo 32 milioni di euro in più, molto al di sotto di quei 188 milioni di euro che rappresentano il previsto passivo per il 2008.
Digerito dunque l’aumento del canone, rimane evidentemente aperta la questione di come verranno rimediati gli altri fondi mancanti. Come noto secondo il vertice RAI, come il presidente Claudio Petruccioli, il problema è l’evasione del canone, un’evasione che si vorrebbe combattere imponendo il pagamento nella bolletta dell’elettricità. Una proposta che vede però contrario lo stesso Gentiloni, non per motivi di principio ma perché vi sono “problemi tecnici legati all’impatto generale della pressione fiscale che aumenta anche con meccanismi di recupero dell’evasione”. Dietro l’angolo, inoltre, vi potrebbero essere contenziosi sul tema con l’Unione Europea.
In tutto questo, e anche questa non è una novità, si è deciso di aumentare un balzello che, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, affoga nell’incertezza. Né da parte del Governo né tantomeno dalla RAI sono finora giunte spiegazioni di sorta che chiariscano chi deve pagare il canone. Una questione dirompente ma ritenuta apparentemente assai meno rilevante dell’importo del canone stesso.