“Sembra continuare ad essere all’ordine del giorno l’idea del commissario alla spending review Cottarelli di tagliare alcune sedi regionali della Rai per risparmiare denaro.
Ci sembra dunque doveroso ribadire ancora una volta che la logica del risparmio non può basarsi su tagli indiscriminati, che denunciano la insufficiente conoscenza di cosa può essere considerato “superfluo” per la Rai.” Così dichiara Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil. “Le sedi regionali – continua la Apuzzo – rappresentano una risorsa straordinaria e unica in grado di garantire, con la qualità propria del servizio pubblico, il pluralismo dell’informazione e non solo. Le potenzialità dell’essere permanentemente presente in tutte le regioni, potendo collegare in diretta contemporanea tutto il territorio nazionale vanno allora valorizzate, non brutalmente mutilate.” “E’ evidente che per far questo bisognerebbe immaginare di ridisegnare il modello attualmente in vigore, pensando ad esempio ad un collegamento delle 24 sedi regionali in un’unica rete digitale, in grado di trasmettere le notizie direttamente dal territorio, per essere lì, in diretta, da ogni luogo dove c’è un fatto da poter raccontare e far vedere", prosegue la sindacalista. "Si tratterebbe di utilizzare, in modo diverso e più intenso, il tempo di quello stesso inviato che, adesso, nel suo turno di lavoro, viaggia, filma, intervista, rientra in sede, monta e infine edita il suo 1’30’’ di TGR.” Secondo l’esponente dalla Slc Cgil, sarebbe "Un vero e proprio “mosaico” di esterne, talvolta omogenee e dialoganti, in un quadro di particolarità nazionali che, di giorno in giorno, fotografano l’Italia reale, quella più vicina alla popolazione. Ecco, questo è un esempio di quali scelte si possono fare per ottimizzare il grande patrimonio Rai senza gravare ulteriormente e inutilmente sui lavoratori, con una visione d’insieme che guarda al futuro del servizio pubblico in Italia – conclude Apuzzo. Crediamo fortemente di non dover essere gli unici ad avere l’ambizione di possedere un servizio pubblico competitivo con quelli degli altri Paesi europei. Ci piacerebbe che il Governo, a partire dal commissario alla spending review Cottarelli, si unisse a noi”, conclude Barbara Apuzzo. (E.G. per NL)