A quanto apprende l’Adnkronos da fonti del settimo piano di Viale Mazzini, la direzione generale della Rai porterà il caso Santoro-‘Annozero’ alla valutazione del Cda nella riunione prevista per mercoledì 29 settembre.
Nel mirino il ‘vaffa’ di Michele Santoro, in diretta, a Mauro Masi. Durante la conferenza stampa di presentazione del programma, il conduttore era stato chiaro: ”Reagirò ai bavagli, non ho paura”. Concetto che ha ribadito ieri sera, in occasione della puntata di esordio della nuova edizione di ‘Annozero’. ”Siamo tornati, anche se un po’ ammaccati, anche se senza spot, ma il miglior spot siete voi che ci guardate”, ha detto Santoro nell’anteprima. ”Fate conto che sia un disegnatore di bicchieri – ha continuato il giornalista rivolgendosi a Masi senza farne comunque il nome – La mia azienda ha prodotto un utile di 14 milioni. Lei che fa? Rinuncia ai bicchieri, ci mette su la liquidazione e mi chiede di andare via. Poi decide di mandare in onda il programma ma senza troupe, senza pubblicità e senza i contratti di Vauro e Travaglio”. ”Non è finita – ha proseguito – Come Fantozzi, vado dal megadirettore generale e lui mi chiede il controllo di qualità. Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete: ma ‘vaffa…nbicchiere”’. Immediata la replica del direttore generale di viale Mazzini: "È molto grave che Santoro nella sua spasmodica e anche un po’ ridicola ricerca della provocazione fine a se stessa rivolga al capo azienda frasi inaccettabili, bugiarde e mistificanti". "Al di là dei personalismi, comunque, il tema con Santoro è da più di 20 anni pateticamente sempre lo stesso – ha proseguito il dg – lui si ritiene più uguale degli altri e svincolato dalle leggi anche quando ne chiede continue deroghe e quando chiede contratti ad personam. È evidente che la questione dovrà essere affrontata in tutta la sua gravità in Consiglio di Amministrazione della Rai al più presto", aveva concluso Masi. "La trasmissione di ieri sera di ‘Annozero’ è stato un vero e proprio processo – con sentenza precostituita già scritta e senza possibilità alcuna di contraddittorio – celebrato in assenza di esponenti del Pdl e con l’esponente leghista in studio continuamente interrotto per impedirgli di confutare tesi irreali, fantasiose e anche autentiche calunnie". La denuncia arriva dai capigruppo del Pdl di Senato e Camera Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. "Sul banco degli imputati, anzi, dei condannati a priori – proseguono – le macchinazioni del presidente del Consiglio. Solo un unico commentatore giornalista, Travaglio, fazioso, schieratissimo e anche lui senza contraddittorio. E l’esponente dell’opposizione lasciato andare a ruota libera, anche lui ‘contro’. Santoro ha anche pubblicamente contestato in maniera volgare il ruolo del direttore generale della Rai, Masi, che in questi giorni ha giustamente richiamato tutti al rispetto del pluralismo e di un libero ed effettivo contraddittorio”. (Adnkronos)