Rai 4: con Freccero il successo (almeno mediatico) è assicurato. Ma anche le polemiche

Il nuovo canale di casa Rai trasmetterà solo sul digitale terrestre e punterà ad intercettare il pubblico giovane. Sembra però ci siano già polemiche…


Il nuovo canale di casa Rai trasmetterà solo sul digitale terrestre e punterà ad intercettare il pubblico giovane. Sembra però ci siano già polemiche per l’acquisizione dei diritti di alcune serie tv americane. Li vorrebbe anche Marano, per ridare un po’ di smalto alla sua Rai 2.
Prodezze dello spoil system e di una televisione pubblica soffocata dalla politica. Solo in Italia poteva crearsi un cortocircuito del genere. In qualsiasi altro paese al mondo Carlo Freccero (foto)sarebbe un dirigente tv praticamente inamovibile e, probabilmente, occuperebbe una delle posizioni più prestigiose che ci sono sulla piazza. In Italia invece è considerato un uomo con fiuto e talento ma anche uomo di sinistra e quindi è normale spostarlo ad ogni cambio di governo. Dopo una veloce e brillante carriera di autore televisivo e direttore palinsesti a Canale 5 e Italia 1, a metà anni 90 ha la “sfortuna” di essere nominato direttore di Rai 2 da un governo di centro sinistra e da allora la sua carriera non ha più avuto niente a che fare con le logiche di mercato. Dirige con buoni risultati Rai 2 fino al 2003 e poi, con il centro-destra al governo, viene “allontanato” da ruoli di responsabilità. Ritorna in auge, con qualche anno e qualche vezzo in più sulle spalle, nel 2007, a seguito del ritorno del centro sinistra al governo. Gli si trova una posizione di consolazione, probabilmente per dargli un “contentino”, e viene nominato Presidente di Raisat. Anche se da una posizione defilata, Freccero gioca bene le sue carte e lavora, in silenzio, al lancio di Rai 4, un nuovo canale Rai dedicato ad un target giovane, per gli eterni teenager italiani. Rai 4 andrà in onda solo sul digitale terrestre che, a colpi di incentivi, diventerà tra qualche anno il nuovo standard di riferimento per la televisione italiana, abbattendo virtualmente i limiti che il sistema delle concessioni di frequenze hanno costruito. Sembra andare tutto bene dunque, se non fosse che il suo progetto è osteggiato (chissà come mai) proprio da quel Antonio Marano che, su nomina berlusconiana, ha sostituito Freccero alla direzione di Rai2. La Rai2 di Marano non naviga in buone acque, ultimamente, e lui aveva pensato di ridargli un po’ di smalto puntando sulle stesse serie tv che Freccero ha opzionato per la sua Rai4. Il tutto avrebbe il gusto del ridicolo, se non fosse che stiamo parlando di un’azienda pubblica, finanziata con i soldi di tutti noi italiani. Non sarebbe forse il caso di evitare scene simili e liberare la Rai dalla morsa dei partiti? Non tanto per una questione di qualità dei programmi televisivi, ma per una questione di buon gusto, e di rispetto per tutte le persone che lavorano e che non hanno voglia di assistere, giorno dopo giorno, al triste spettacolo della casta politica per fare i propri comodi contribuisce a demolire un patrimonio di tutti gli italiani. (D.A. per NL)

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