da Franco Abruzzo.it
Roma, 4 giugno 2008. “E’ la notizia minima che ci si potesse aspettare dopo l’inaccettabile allontanamento del collega Ahmar Rafat dai lavori del vertice Fao come persona non gradita. E’ una riparazione giusta ma tardiva che rende più che mai esplicito l’intento di chi si è posto l’obiettivo di non far seguire l’intervento del presidente Ahmadinejad e di non far fare domande al collega di origine iraniana.
Quello che è accaduto ieri è francamente una pagina triste per un organismo come la Fao che ha contraddetto, con una censura inaccettabile, le ragioni fondanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite: il dialogo con tutti i popoli, il rispetto delle minoranze, dei diritti umani e civili fuori da ogni discriminazione. La civiltà democratica si fonda sul pluralismo delle idee e sul riconoscimento del ruolo dell’informazione strumento di consapevolezza, di convivenza e di denuncia. In particolar modo a favore di chi si batte per la democrazia contro odiosi regimi che tappano la bocca a centinaia di giornalisti e che sbarrano decine di quotidiani come è successo in Iran. La Fnsi è al fianco di coloro che si battono per questi principi per dare voce a tutti, non solo ai potenti ed ai capi di Stato. Coerentemente a ciò domani ospiterà nella sua sede a Roma un’assemblea dell’Associazione giovani iraniani in Italia”. (www.fnsi.it).
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FAO. FNSI: “ISTITUZIONI INTERVENGANO SUBITO PER RAFAT”
Roma, 3 giugno 2008. “E’ assolutamente inaccettabile che un giornalista con regolare lasciapassare per la stampa sia respinto perché considerato persona non gradita. Quello che è successo stamattina al collega di origine iraniana Ahmad Rafat, iscritto regolarmente all’Ordine dei giornalisti italiani, davanti ai cancelli della Fao dove si svolge il vertice internazionale per l’emergenza alimentare è inammissibile”. A sostenerlo è la Fnsi, la Federazione nazionale della stampa italiana che chiede “alle istituzioni del nostro Paese di intervenire immediatamente sul caso”. “Avere delle posizioni diverse dal regime di Ahmadinejad – continua il sindacato dei giornalisti – non può essere considerato un crimine né una scusa per impedire di informare su argomenti che interessano i media di tutto il mondo. Il Sindacato dei giornalisti è al fianco di ogni collega che denunci gli attacchi alla libertà di informazione. Non capiamo come questa decisione possa essere maturata. Non c’é ragione politica o interesse di stato che possa legittimare comportamenti del genere contrari ai fondamenti degli organismi Onu Vogliamo solo pensare che ci sia immediatamente la volontà di riparare a questo odioso torto al collega Rafat e ad una agenzia di stampa italiana”. (ANSA).
FAO. GIORNALISTI STRANIERI: “ASSURDA DECISIONE DI IMPEDIRE ACCESSO A RAFAT”.
Roma, 3 giugno 2998. La decisione della Fao di impedire l’accesso al vertice di Ahmad Rafat è «assurda, non riesco davvero a spiegarmela»: così Roberto Neyra Montoya, corrispondente in Italia del quotidiano di Lima «La Republica» sintetizza a nome dei colleghi presenti lo stupore dei giornalisti di tutto il mondo dinanzi al veto imposto al vicedirettore di AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. Montoya si dice offeso dal provvedimento, richiesto dalla delegazione iraniana, «come se avessero bloccato me stesso»: uno stupore, conclude, aumentato dal fatto che «hanno fatto entrare Ahmadinejad e non fanno entrare Ahmad Rafat!». Gli fa eco un giornalista tunisino che propone di «ascoltare il punto di vista delle persone senza giudicarle a priori: non ci si può rifiutare di ricevere una persona da qualsiasi nazione provenga e qualsiasi idea abbia». (Adnkronos)
FAO. SERENI: “GRAVE SE DELEGAZIONE IRAN SELEZIONA I GIORNALISTI”.
Roma, 3 giugno 2008. «Il ritiro dell’accredito stampa e, conseguentemente, l’impossibilità di partecipare alla Conferenza Fao di Roma per Ahmad Rafat, in prima linea nelle battaglie civili, e vicedirettore di Aki-Adnkronos, è un fatto gravissimo soprattutto se si confermasse che sarebbe stata la delegazione iraniana a fare una selezione dei giornalisti partecipanti». Lo dice Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd commentando quando è accaduto stamattina presso il palazzo della Fao. «Chiediamo al governo italiano di verificare immediatamente questo episodio – aggiunge – e, proprio nel rispetto dello spirito di dialogo con l’Iran, di non accettare imposizioni sul terreno della libertà di espressione e di pensiero». (ANSA)