Radiofonia. Radio Maria è l’unica emittente nazionale comunitaria. Radiofreccia è divenuta commerciale come seconda concessione di RTL 102.5

radiofreccia, l'hbbtv

Prima applicazione della legge n. 176/2020, che ha novellato il disposto normativo ex art. 27 c. 6 D. Lgs. 177/2005.
Quest’ultima norma consente “le acquisizioni di emittenti analogiche concessionarie svolgenti attivita’ di radiodiffusione sonora a carattere comunitario da parte di societa’ cooperative senza scopo di lucro, di associazioni riconosciute o non riconosciute o di fondazioni, a condizione che l’emittente mantenga il carattere comunitario”.

La novella

Con l’aggiunta della seguente riformulazione: “In caso di trasferimento di concessione per emittente di radiodiffusione sonora in ambito nazionale o locale o di trasformazione della forma giuridica del titolare, la concessione e’ convertita in concessione a carattere comunitario o commerciale secondo i requisiti del nuovo titolare”.

 

Radiofreccia seconda concessione di RTL 102.5

A seguito di tale facoltà, RTL 102.5 Hit Radio s.r.l., titolare dell’omonima stazione nazionale, all’inizio del 2021 ha acquisito l’emittente Radiofreccia dall’associazione A.C.R.C. – Associazione Culturale Radiofonica Comunitaria. Diventandone, quindi, la seconda concessione. E, soprattutto, assumendo carattere commerciale. Una condizione che certamente è più consona alla configurazione editoriale e progettuale di Radiofreccia.

Radio Maria è l’unica concessionaria nazionale di carattere comunitario in Italia

Con la trasformazione in commerciale di Radiofreccia, Radio Maria resta l’unica emittente nazionale italiana di carattere comunitario.

Norma coerente con i dinamismi editoriali della Radio 4.0

Ricordiamo che la nuova formulazione dell’art. 27 D. Lgs. 177/2005 – a dispetto delle critiche formulate da associazioni e concorrenti nazionali – è assolutamente coerente con i dinamismi editoriali moderni e si applica anche alle emittenti locali. Queste hanno quindi la possibilità di trasformare titoli concessori comunitari in commerciali, previa acquisizione da parte di enti in possesso dei requisiti per esercirli (società di capitali con corretto oggetto sociale e con almeno due dipendenti).

Trasformazione eterogenea e dinamica dei titoli concessori

Da annotare, infine, che la norma consente un avvicendamento dinamico dei titoli che prima non era consentito. La trasformazione da commerciale a comunitaria, già prevista con l’originaria formulazione, era infatti irreversibile. (E.G. per NL)

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